Recensione del libro “Sul filo del circo”

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di Paolo Stratta, Edizioni Funambolo

Avviso ai naviganti! Con queste semplici parole l’autore presenta brevemente il suo libro e, già da questo avviso, possiamo capire molto della sua opera.

Si tratta di un viaggio, metaforicamente, nel mare magnum del “circo contemporaneo” e del “teatro di strada”. I confini di questo mare impetuoso sono mal definiti, ma di certo il filo conduttore è l’arte viaggiante, con le sue onde cangianti che si frangono nel tempo, eternamente.

Parliamo insomma di “nuovo circo”, apparentemente così distinto da quello delle famiglie circensi tradizionali, e delle sue radici storiche.

Nell’ultimo decennio anche in Italia abbiamo assistito alla nascita di una comunità italiana di nuovo circo, una nuova tribù di artisti itineranti, che si trova ad affrontare sfide e problemi non molto diversi da quelli delle grandi dinastie tradizionali, sempre più provate dalla difficoltà di mantenere in auge il modello “classico” e dalle furiose critiche degli animalisti, che spesso hanno operato vere e proprie azioni di boicottaggio. Questo libro indaga le origini di questo mondo nuovo, distinto e non facilmente integrabile con il circo tradizionale, anche se così simile in molti aspetti.

Perché questo movimento artistico ha preso forma alla fine del Novecento? Da dove viene? Nel libro di Paolo Stratta, appassionato e rigoroso, il lettore può trovare alcune risposte valide a questi interrogativi.

Oggi possiamo distinguere la differenza tra gli “artisti di strada” e le compagnie più organizzate di circo contemporaneo, che ormai possiedono anche uno chapiteau, ma nella storia delineata dall’autore troviamo le loro radici comuni, notiamo tutte le contaminazioni con il teatro popolare, riscopriamo il terreno culturale da cui è sbocciato questo presente.

Forzatamente fermi, vessati da questa feroce pandemia, una riflessione del genere può forse permetterci di lasciare per un attimo la buia realtà del presente, e capire quanto la storia dello spettacolo sia inarrestabile. Per questo, alla fine della lettura, si ha la certezza che l’arte circense rifiorirà presto, proiettata nel futuro, seguendo quel filo invisibile che la lega inevitabilmente al passato.

In sintesi, si tratta di un bel libro, che cerca di ripercorrere la rotta storica dello spettacolo di strada, fin dalle sue origini più remote, e arriva ai giorni nostri. Non è sempre lineare, ma ha un suo taglio, una sua cifra stilistica.

Consigliato per gli appassionati di storia dello spettacolo, ma anche per gli artisti contemporanei, spesso inconsapevoli della lontana origine della loro arte.

Link per acquistare il libro: https://www.funamboloedizioni.net/prodotto/sul-filo-del-circo/

 

Armando Talas