Dieci buone ragioni per dire si agli animali nei circhi

Avatar Simone Cimino

La European Circus Association – organizzazione no-profit istituita per promuovere e conservare le arti e la cultura circensi e che riunisce e rappresenta oltre 130 tra circhi, festival, addestratori e presentatori di animali in 29 paesi, compresi quasi tutti i circhi più rinomati d’Europa – ha messo a punto quelli che si potrebbero definire i “dieci comandamenti” del circo con animali. In buona sostanza, le 10 ragioni per dire si alle specie esotiche e non, sotto ai tendoni. Eccole.

1. Il circo è cultura
Nel 2005 il Parlamento Europeo ha adottato a grande maggioranza una risoluzione in cui si richiedeva il sostegno del “circo classico”, comprendendo la presentazione di animali, “in quanto parte del patrimonio culturale europeo”. Questa risoluzione chiede agli Stati Membri di riconoscere il circo come parte della cultura.
In qualunque parte del mondo e a prescindere dai sistemi politici, il circo, con i suoi acrobati, clown e animali, garantisce intrattenimento per milioni di persone.

2. Un contributo alla conservazione
Molte specie animali sono a rischio di estinzione nei loro habitat naturali. Oggi vivono più tigri sotto la tutela degli umani che in ambiente selvatico. In Africa gli elefanti vengono abbattuti poiché non vi è spazio sufficiente. Ma noi proteggiamo solo ciò che conosciamo. Gli animali sotto la tutela degli umani fungono da ambasciatori per le loro controparti selvatiche. Solo al circo possiamo ammirare tutta la bellezza degli animali nei loro comportamenti naturali. Di conseguenza, il circo rappresenta un contributo importante alla conservazione della natura.

3. Luogo di incontro tra uomo e animale
A causa dell’urbanizzazione, sempre più persone perdono ogni contatto con gli animali. E’ quindi emozionante ed educativo, soprattutto per i bambini, conoscere da vicino gli animali più diversi. Solo il circo è in grado di fornire questa opportunità di contatto e mostrare la relazione di fiducia esistente tra uomo e animale.
Persino i circhi di giovani e i circhi sociali a volte lavorano con gli animali, poiché lavorare con un animale nell’ambiente circense può essere l’unica possibilità per alcuni bambini di interagire positivamente con un animale.

4. Il circo fornisce stimoli e motivazione
Diversi studi scientifici dettagliati hanno rivelato che, in termini di benessere degli animali (salute, riproduzione, condizioni fisiche, longevità), i circhi sono in realtà superiori agli zoo e alle aree protette.
L’ambiente circense offre più tipi di stimoli rispetto ad altre forme di custodia; gli animali vi trovano continuamente nuovi impulsi e il loro corpo e la loro mente vengono messi alla prova.
Le attività svolte presso il circo mantengono gli animali in forma. Il circo arricchisce la loro vita.

5. L’addestramento di animali si è evoluto nel tempo
Gli animali fanno parte dei programmi del circo fin da quando esso fu inventato, circa 250 anni fa. Tutto iniziò con i cavalli e gradualmente furono aggiunti sempre più animali esotici. Allo stesso tempo, l’arte di ammaestrarli si è ulteriormente sviluppata. Molto prima rispetto all’istruzione degli umani, gli addestratori di animali nel circo hanno notato che potevano creare una relazione di fiducia con i loro animali solo con l’amore e la riconoscenza. Ecco perché oggi ogni istruttore di animali moderno lavora sulla base di questi principi, ponendo al di sopra di tutto la dignità degli animali.

6. L’addestramento si basa su comportamenti naturali
Oggi gli spettacoli con animali al circo si concentrano sulla bellezza e sulle abilità degli animali, mentre gli addestratori fanno leva i loro comportamenti naturali. Di conseguenza, ad esempio, le andature di alta scuola derivano dal comportamento dimostrato dagli stalloni, il salto del leone in un cerchio deriva dal salto verso una preda e l’equilibrismo con la palla del leone marino deriva dal suo istinto di gioco.
L’abilità dell’addestratore consiste nell’essere in grado di richiamare questi comportamenti. Come in natura, ciò comporta un processo di apprendimento, oltre a tanta pazienza.

7. Custodia e tutela degli esemplari
La Germania è pioniera nel benessere degli animali nel circo. Gli addestratori necessitano di una licenza ufficiale e le linee guida prescrivono gli standard minimi per ciascuna specie.
Veterinari autorizzati controllano in ogni città che i circhi rispettino le linee guida. Se un animale si ammala malgrado l’assistenza fornitagli, il veterinario è subito disponibile. Gli animali da circo vivono così più a lungo rispetto ai loro simili in ambiente selvatico.
Quando gli animali sono troppo vecchi per esibirsi, continuano ad essere tutelati e a viaggiare col circo oppure restano presso stalle di proprietà dei circhi. Gli animali si sentono bene nel circo. Durante tutta la loro vita.

* Com’è noto, in Italia l’Ente Nazionale Circhi ha redatto, a seguito di un lavoro di studio e approfondimento che ha occupato circa un anno, il “Regolamento per l’educazione e l’esibizione degli animali nei circhi”, facendo tesoro dell’apporto di competenza ed esperienza specifica di una equipe formata da veterinari, docenti esperti del benessere animale, etologi, ammaestratori e giuristi. Tale Regolamento, che non ha eguali in ambito internazionale, può essere considerato il primo esempio di un affronto di tipo scientifico e completo di tutte le tematiche che afferiscono alla presenza degli animali nei circhi: sicurezza, gestione, trattamento medico, sistemazioni, trasporto, addestramento, presentazione e interazioni con gli animali, fino alle regole che attengono al personale che a vario titolo entra in contatto con gli animali, la documentazione indispensabile, e una parte sui requisiti per un corretto mantenimento degli animali (dimensioni delle recinzioni interne ed esterne, arricchimenti ambientali, alimentazione, ecc.). Il Regolamento, che prevede anche una apposita autorizzazione professionale all’addestramento, si completa con un allegato che precisa gli indicatori scientifici e misurabili sui quali deve essere basata la valutazione del benessere animale.
*Nota dell’Ente Nazionale Circhi

8. Viaggiare comporta cambiamento
Gli animali da circo si abituano molto bene ad essere trasportati. Alcuni scienziati hanno controllato i sintomi dello stress negli animali da circo prima, durante e dopo il trasporto alla città successiva. Non hanno riscontrato alcun sintomo. Per gli animali, viaggiare non comporta stress, bensì un cambiamento.
Di tanto in tanto possono scoprire qualcosa di nuovo al circo e, allo stesso tempo, gli animali si sentono al sicuro in ogni nuova città all’interno delle stalle o dei recinti. Questo è stato provato da studi scientifici.

9. Animali nel circo: lo richiede il pubblico
Un sondaggio molto rappresentativo condotto in Germania ha dato voce alla maggioranza silenziosa: all’85,5% della popolazione piace vedere gli animali al circo. E quali animali sono i preferiti? I primi in classifica sono i leoni, le tigri, gli elefanti e i cavalli.
Questo risultato è anche evidenziato dal numero dei visitatori. Il voto viene dato alla cassa del circo: ogni giorno, in tutto il mondo, milioni di persone assistono a spettacoli circensi con animali. E se il circo offre la possibilità di fare un giro su pony, cavalli, cammelli ed elefanti, i bambini formano le lunghe file per entrare in contatto con i loro animali preferiti.

10. I circhi sono totalmente trasparenti
A differenza della maggior parte delle altre forme di custodia di animali sotto la tutela degli umani, nel circo il pubblico ha pieno accesso agli animali.
Non solo i veterinari autorizzati, ma chiunque altro può guardare dietro le quinte e vedere con i propri occhi come vengono custoditi, sfamati e governati gli animali.
Oltre agli zoo, aperti tutti i giorni, i circhi offrono giornate a porte aperte e invitano le persone ad assistere agli addestramenti degli animali.
I circhi non hanno nulla da nascondere, ma molto da raccontare.

circo.it