Reggia di Colorno, ore 21:00. Le tribune sono al centro di un’ampia radura, delimitata da alberi sparsi, in un parco rigoglioso già ammantato di ombre.
Si è fatto buio, ma lo spazio scenico è pieno di luce. C’è un palco rialzato pochi centimetri da terra, con davanti un tappeto e numerosi cuscini per i bambini; le quinte sono costituite da materassi neri, messi in verticale, come fossero spessi muri.
La troupe Colokolo, proveniente dal Marocco, avvia lo spettacolo intonando un canto dal sapore nordafricano. L’inizio è piuttosto incerto, con molta teatralità e qualche rara acrobazia, ma quei materassi a far da pareti sono una specie di promessa.
Quando inizia il vero spettacolo, dopo alcuni minuti, capisco che i sei componenti del gruppo si stavano semplicemente scaldando.
Lo show è incentrato sulla bascula e ha dinamiche piuttosto inconsuete, perché ogni artista ha una sua specifica personalità e fisicità: qualcuno è corpulento e pesante, altri sono leggeri e molto agili; qualcuno è più serio, altri più buffi, altri ancora sono proprio scalmanati. Uno in particolare, con una folta barba nera, è vestito in abiti femminili, e mentre vola scagliato in cielo dalla bascula compie rapidi passi come danzasse sulle punte. I bambini nel pubblico sembrano adorarlo, e lo soprannominano “Principessa”.
Quando i due artisti più pesanti saltano da un supporto alto un paio di metri, quanto in alto può arrivare il saltatore più leggero? Credo fino al secondo piano di un palazzo.
Un altro punto focale è la musica, una commistione di suoni tradizionali marocchini, hip hop ed elettronica; il deejay, parte integrante della troupe, balla e canta mentre crea il tappeto sonoro dell’esibizione.
“Chouf Le Ciel!” (Guarda Il Cielo!), questo il nome dello spettacolo, è una promessa mantenuta, un crescendo di numeri aerei sempre più spettacolari. Ma l’abilità nella bascula non è l’unico punto di forza. Colokolo ha saputo trascinare il pubblico, all’inizio diffidente, fino a portarlo con sé sul palco, in un finale pieno di musica e danza.
È uno spettacolo pieno di calore umano, dove si esprime una grande libertà, assolutamente da vedere e da vivere.