Slava’s Snowshow non è solo circo, non è solo teatro, non è solo clown… è tutto ciò che si può o non si può immaginare. E’ come un vortice che ti avvolge e ti porta in un mondo immaginario, sognante, onirico e malinconico allo stesso tempo. E’ uno show che ha girato il mondo ed incantano milioni di spettatori che tornano a vedere due, tre, quattro, cinque volte prima da soli, poi con i figli, poi con i nipoti. Emozioni, risate, poesia e tanta dolcezza riempiono gli occhi e i cuori di tutti tra il freddo vento delle steppe russe che scatenano magiche tempeste di neve! Questo è Slava’s
Il suo geniale ideatore è considerato “il miglior clown del mondo”, ama un teatro ricco di speranze e sogni, di desideri e di nostalgie, di mancanze e disillusioni. Un teatro che sfugge a qualsiasi definizione, all’interpretazione unica delle sue azioni e da qualsiasi tentativo di limitazione della sua libertà. Lo Snowshow è proprio così: libero, lirico, ironico, fantasioso, divertentissimo e tenero, talvolta venato di malinconia: una serata che diventa esperienza incredibile, inattesa e indimenticabile per un pubblico che ritorna ogni volta a rivederlo e a riviverlo, come una cerimonia o un rituale magico.
NOTE DI REGIA
… Un giorno mi resi conto
Che volevo creare uno spettacolo che ci riportasse ai nostri sogni d’infanzia. Uno spettacolo che aiutasse le persone che sarebbero venute a teatro a liberare dall’ossessione dell’età adulta i bambini e le bambine che erano una volta…
Così mi misi alla ricerca di ciò che avrebbe dato una nuova scarica di ispirazione al teatro che volevo fare. È stata una ricerca incantevole: sentivo di essere sulla strada per una nuova terra inesplorata e affascinante.
Ho deciso di avventurarmi laddove pochi clown avevano osato spingersi, per addentrarmi attraverso i tentacoli della clowneria dove meno ci si aspettava che si presentassero.
Volevo approfondire la tragicommedia, per studiare il limite in cui si può fondere il dramma con la risata. Per studiare il limite in cui un personaggio mite e indeciso, perplesso e abbagliato, può attrarre un pubblico contemporaneo – un pubblico abituato a passi folli in un caleidoscopio infinito di eventi, colori, suoni, “spazi, tempi”. Volevo immergermi completamente in questa cosa Gogoliana e Beckettiana. Volevo che il mio personaggio fosse epico e lirico, tenero e appassionato, saggio e ingenuo.
Cominciai a rallentare il ritmo, a valorizzare gesti insignificanti che ora mi sembrano molto più espressivi e colorati di quelli pomposi o solenni. Mi sono affezionato a gesti incompiuti, interrotti, congelati, come tagliati da un pensiero improvviso.
Anche il trucco del mio personaggio si è gradualmente evoluto. I regolari ovali bianchi di sorpresa intorno agli occhi e la bocca sono stati sostituiti da forme scure e confuse; le caratteristiche di tutta la faccia affondate, e il naso “pert snub” trasformato in una prugna cadente. Il costume è diventato enorme e squallido. Il mio dolce e commovente Asissai è cresciuto con me, è diventato pensieroso ed esitante.
Anche la conversazione telefonica che Asissai aveva con se stesso sembrava perdere le sue sfumature maliziose, e invece si risolveva in una pausa finale, in cui ora vivo e a cui mi affeziono ogni giorno di più. Cessò di essere sorpreso dai paradossi del mondo esterno e quasi completamente dissolto nei paradossi del mondo dentro di lui. È diventato vigile, la sua passata sconsideratezza si è evoluta in tranquilla vigilanza, come se stesse camminando sull’orlo di un mistero, che si desidera risolvere ma di cui si ha anche innato timore.
Poi, un giorno, questo spettacolo prese vita. Era il 1993. Spettatori da tutto il mondo, da decine di paesi, l’hanno visto da allora. È stato eseguito migliaia e migliaia di volte e ha ricevuto molti premi.
Questo spettacolo è il mio amato figlio, e spero che non ci separeremo per molti anni a venire, perché questo spettacolo non ha ancora cessato di sorprendermi e di confondermi grazie agli innumerevoli misteri che nasconde. Può rendervi gioiosi e tristi, farvi ridere e farvi piangere.
In molti modi questo spettacolo mi ha permesso di conoscere me stesso; è diventato un punto di riferimento importante nella mia vita.
SLAVA
Ultimissimi biglietti rimasti per l’imperdibile Show che sarà al Teatro Duse di Bologna dal 15 al 19 marzo 2023.
Info e biglietti sul sito www.teatroduse.it