Hesperus, spettacolo di circo contemporaneo realizzato dal Circo Madera, approdato a Sabbio Chiese (BS), grazie alla collaborazione di Strabilio Festival 2024.
“Lo spettacolo dal vivo è morto?”
Inizia così, con questa domanda da giallo, la performance. Composta da un insieme di arti: canto, teatro, acrobazie, musica dal vivo e tante risate.Tutte insieme provano a risolvere questo dilemma, una domanda che insiste sulla nascita, sul senso, sull’esistenza e sulla morte dello spettacolo. Durante lo show, ripercorriamo insieme agli artisti le tappe che hanno portato poi al decesso completo, per due lunghissimi anni, dell’arte e non solo. L’assassino ha un solo nome: Covid-19.Il protagonista nascosto di questo spettacolo è proprio lui.Il circo Madera è nato poco prima di questo tiranno, che ha tolto tutto a tutti, soprattutto lavoro, in settori come questo.“Non sapevamo nemmeno se avremmo lavorato più” negli occhi ancora si vede lo sconforto e la paura vissuta in quei momenti.
Durante la visione, si percepisce fin dall’inizio questo continuo contrasto tra la vita e la morte. La stessa acrobata che arrampicandosi sulla corda, continuamente cade, si rialza e poi scivola nuovamente. Quel periodo è stato privo di stabilità, di sicurezza e di sostentamento.E ancora gli altri attori, che camminando continuano a inciamparsi, farsi male e scivolare. Il tempo è scandito da due musicisti dal vivo, un pianista e un batterista, che cercano di portare sempre un sorriso anche quando la situazione si fa tenebrosa, a causa dei monologhi della protagonista lirica. Una donna che ha una voce dirompente, teatrale, acuta, che smuove un qualcosa nello spettatore.Le canzoni che canta non sono casuali, riportano sempre al nodo della narrazione.
“Chi sarà stato ad uccidere il cadavere dello spettacolo? Forse un tampone?”
Il ritmo della musica in perfetta simbiosi con le luci, i passi, i balli, ci immergono in una realtà che viviamo ogni giorno: la convivenza tra spensieratezza e il continuo bussare alla porta dei problemi quotidiani.
“Che senso ha vedere uno spettacolo? Ci sarebbe il traffico, il caldo e poi potrei fare altre mille cose”
Forse la riposta a questa domanda, il senso della nostra presenza, è ritrovarsi in un luogo per rivivere e condividere, quello che è stato un trauma vissuto da tutti, in modo differente.
Un periodo che ha causato ad ognuno di noi la scomparsa di qualcuno o di qualcosa di caro e importante. Questo spettacolo ha l’obbiettivo di portarci a metabolizzare, attraverso l’arte e il comico, l’inevitabile destino di tutti: la morte.È stata un’esibizione che ha smosso qualsiasi spettatore a provare le stesse emozioni: inquietudine, caos e divertimento. Non si può parlare di semplice circo, di acrobati bravi o di comici che fanno ridere.Qui parliamo di vita, di storia, di sofferenza e di forza.
“E si conclude così il funerale dello spettacolo dal vivo, che paradossalmente, è uno spettacolo”
Da questa affermazione capiamo e siamo sempre più convinti che l’uomo non può vivere senza raccontarsi, né raccontare.Chi saremmo noi senza la musica, la letteratura, l’arte, il teatro e il circo? Probabilmente persone incapaci di vivere, che non saprebbero dare voce ai propri sentimenti.