Il Cirque du Soleil non è circo ma l’Auto Transformers sì?

Avatar Fabrizio Procopio

Un mantra che leggo spessissimo è quello per cui il Cirque du Soleil non sarebbe circo. Il discorso è certo ampio e complesso da affrontare. Cos’è il circo e cosa non lo è? La discriminante è il tendone? Allora il Cirque du Soleil è circo se sotto tendone e non lo è se è in un teatro o in un palazzetto?

Oppure la discriminante è la presenza o meno degli animali? Eh però questa questione cade, se andiamo a guardare allo stato attuale del circo in Italia, in tantissimi non presentano più animali negli spettacoli. Mi viene però spontanea una domanda: il Cirque du Soleil non è circo per molti circensi, però l’Auto Transformers e il Laser Man sì?

Il Cirque du Soleil è circo

Per me il Cirque du Soleil è circo a tutti gli effetti, e lo è sempre stato, anche prima che in Italia gli animali iniziassero a essere dismessi dai complessi circensi. Ho visto il Cirque du Soleil al Mandela Forum a Firenze. Lo spettacolo è di una qualità che, mi perdonerete, ma il 99% dei circhi italiani si sogna.

Certo, il prezzo è diverso, il pubblico a cui si rivolge è diverso, i costi sono diversi, per cui nel complesso si posiziona in un target diverso rispetto allo spettacolo viaggiante italiano. Però, fatte queste premesse, non possiamo non riconoscere il valore di quanto portato in scena. Parlo sia degli artisti, ma anche della regia, delle luci, della musica, nonché della storia e del modo in cui vengono inseriti i numeri circensi in quel contesto.

Non vorrei prendermi altri insulti, come capitato con l’articolo del Circo sull’Acqua, ma mi sorge il dubbio: affermare che il Cirque du Soleil non è un circo, non è forse un po’ rosicare perché un non circense ha creato un impero che altri circensi non sono riusciti a fare? Chi lo sa.

Cosa è circo e cosa non lo è

Per il Ragù alla Bolognese esiste un disciplinare che ne regola la ricetta: fuori da quella ricetta standard, non possiamo parlare di Ragù alla Bolognese. Per il circo non esiste questo disciplinare. Per cui, dato che il mondo cambia e soprattutto il mondo dell’intrattenimento cambia ancora più rapidamente, cosa è circo e cosa non lo è non può essere un qualcosa di definito a priori, che resti lì immutabile.

Cos’è una macchina? Beh, semplice, vero? In realtà no. Seguendo questo approccio, per cui il circo è vero circo solo se è quello tradizionale sotto tendone con gli animali, allora con il passare del tempo, il cambio di forme da squadrate a tonde, l’aria condizionata, i sensori, gli schermi, la radio e tutto il resto, la macchina non sarebbe stata più macchina.

Quello con cui dobbiamo fare i conti è proprio questo: pensare che esista una forma di circo immutabile si scontra con il cambiamento dei tempi. Il mondo non resta lo stesso, le cose cambiano e cambia anche il circo. Ma questo discorso vale per tutto: io mi occupo di marketing e comunicazione. Prima il marketing era fatto tramite giornali, radio e TV, ora si usano i mezzi digitali. Quindi non è più marketing? No, lo è ancora, anzi i benefici del digitale lo rendono un marketing migliore.

Però, per molti pare che questo cambiamento sia solo peggiorativo per il circo. O forse dipende tutto da opinioni per nulla oggettive e retaggi culturali?

Le Auto Transformers e il Laser Man

A me sia le Auto Transformers sia il Laser Man non piacciono, ma cercherò di essere obiettivo. Il Transformers è un numero che strizza l’occhio ai più piccoli, è un’attrazione da mettere sui manifesti per far dire ai bambini: “Papà voglio andare al circo a vedere il Transformers”. Lecito, è una logica pubblicitaria perfetta. Senza trascurare che è un numero che riempie spazio e costa sicuramente meno di un artista a contratto.

Laser Man. Boh, faccio anche fatica a commentarlo. È un numero che onestamente non ho ancora capito. Mi sembra un riempitivo per arrivare a due ore di spettacolo. Non ne capisco proprio il senso. Ma sbaglierò io.

Per me il circo è abilità umana, numeri mozzafiato, bravura. Questo vale sia per numeri con gli animali sia per i numeri senza. In entrambi i casi siamo di fronte a persone che, dal vivo, rischiano e mostrano la loro bravura, il loro sacrificio. Dov’è la bravura di una macchina piena di led che si trasforma? Dov’è la bravura di un programma già impostato di laser che si muovono?

Conclusioni

Per me nello spettacolo potete mettere qualunque cosa. Può piacermi o meno, ma sempre uno spettacolo circense rimane. Però, volevo far notare l’incoerenza nel dire “Il Cirque du Soleil non è circo”, per poi utilizzare il Transformers che di circo davvero non ha assolutamente nulla. Quando si giudica è necessario essere coerenti e non restare schiavi di logiche rigide e anacronistiche.

L’unica costante a cui siamo esposti è il cambiamento: guardare al futuro con la mente del passato non fa altro che farci restare indietro. Per un’azienda, quale il circo è, restare indietro vuol dire chiudere ed essere spazzati via. Il mondo del business è pieno di casi che insegnano.

P.S. La redazione mi permetterà di fare un piccolo appunto per i commentatori. Anticipo alcune risposte: , io ho una vita, un lavoro, e sono molto contento. Chi scrive queste cose non odia il circo, anzi, chi mette in discussione alcune logiche, fidatevi, ama il circo più di chi sa dire solo “bravi, bellissimo”.

La critica non ha solo valenza negativa, la critica serve per crescere e per evolversi. Però, per cambiare e mettersi in discussione serve coraggio. Chi cambia va avanti e cresce, chi resta nel passato, beh sarà, appunto, passato.