Nel circo si maltrattano gli animali?

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LECCE – Arriva il circo. Quale migliore occasione per l’assessore all’Ambiente del Comune di Lecce per andare a constatare come sono tenuti i 50 animali del circo di Marina Orfei, in città, quartiere Stadio, dal 21 febbraio al 3 marzo con il nuovo tour “Artist in the dreams”? L’invito, senza non poco strascico di polemica, giunge direttamente da David Edward’s, attore cinematografico e teatrale, nipote di Franca Valeri, e autore dello spettacolo di tradizione circense in programma nel capoluogo salentino. Che, insieme agli Orfei, ha indetto una conferenza stampa per rispondere a quando deciso con una delibera di giunta dall’amministrazione comunale riguardo proprio il circo.

Lo scorso 11 febbraio, infatti, proprio Guido, aveva tenuto a dire che “lo spettacolo circense è messo sotto accusa dalla crescente sensibilità dei cittadini nei confronti dei diritti degli animali, sensibilità divenuta ormai vera e propria acquisizione culturale. Succede spesso, in effetti, che gli animali, per la loro intera esistenza, siano obbligati in angusti spazi, trasportati all’interno di veri e propri container in condizioni non proprio adeguate, in molti casi con l’ausilio di mezzi coercitivi, e siano costretti ad seguire a comando, sotto il giogo della frusta, esercizi contrari alla loro natura”. Ed ancora, proprio perché si candida a capitale europea della cultura 2019, l’assessore all’Ambiente aveva aggiunto che “se Lecce si propone come punto di riferimento culturale non solo nel panorama regionale, ma in quello nazionale ed europeo non può accogliere chi sfrutta queste povere bestie per diletto”.

Gli Orfei, da 200 anni in giro per il mondo con i loro spettacoli, ovviamente non ci stanno. “Il circo equestre nasce con gli animali e morirà con gli animali – taglia corto Edward’s. “Sulla questione dello sfruttamento e del maltrattamento degli animali – aggiunge -, costretti ad eseguire esercizi nel circo con metodi coercitivi e a comando, c’è da fare un bel po’ di chiarezza: prima di tutto gli animali che lavorano nei circhi italiani nascono si riproducono e nel circo muoiono di vecchiaia. Ma vorrei dire un’altra cosa – continua l’attore – perché, se non erro, il canile comunale di Lecce è sotto sequestro, proprio per l’incapacità di accudire i randagi. Per cui, magari, è opportuno dare il buon esempio prima di prendere alcune posizioni: penso che ci sia molta ignoranza in materia, lo si capisce dalle dichiarazioni dell’assessore all’ambiente Guido, per certi versi calunniose e diffamanti”.

Conseguenze, sulla posizione dell’amministrazione, ce ne sarebbero state, eccome. Secondo la famiglia circense “sarebbero state proprio queste polemiche a creare nei nostri confronti situazioni spiacevoli, come atteggiamenti e comportamenti incivili da parte di alcuni circoli didattici e negozianti leccesi nei confronti dei promoter del Circo di Marina Orfei durante la distribuzione di materiale informativo e locandine riguardo lo spettacolo in programmazione. Gradiremmo invece un po’ di civiltà ed educazione. Intanto inviterei l’assessore Guido a venire a trovarci, per vedere di persona come vengono tenuti i nostri animali, così magari può imparare qualcosa in più”.

“Vivono e lavorano con noi circa 50 animali, cammelli, dromedari, lama, struzzi, giraffe, zebre, leoni, tigri, cavalli, asinelli, oche. Sono tutti nati nel circo Orfei, neanche un mese fa è nata la terza generazione yach tibetano (bisonte), che nel suo paese di origine vengono uccisi per poi utilizzare le corna da mettere in bella vista sulle cadillac d’epoca. Nel nostro circo gli animali rientrano a pieno titolo nel cast artistico, sono artisti a quattro zampe, sono colleghi di lavoro, compagni di vita. Abbiamo animali che vogliono essere spazzolati in una determinata maniera, sono vanitosi, cercano l’applauso e in posta comandano loro. E ppoi ci sono i leoni, come detto, nati nel circo, ma sono ancora troppo piccoli e vengono accuditi 24 ore al giorno con amore e pazienza”.