Galliate dedica il palazzetto dello sport a Bagonghi, il mito del circo

Avatar Simone Cimino

GALLIATE

Sarà intitolato a Giuseppe Bignoli, detto Bagonghi, il palazzetto polifunzionale nell’ex bocciodromo di via Leopardi. «Abbiamo scelto questo noto personaggio galliatese – spiega l’assessore allo Sport, Marco Bozzola – perché finora a lui non era ancora stato intitolato nulla, in città, nonostante la sua fama e la sua celebrità che hanno portato il nome di Galliate nel mondo».

Dopo la decisione della giunta, la richiesta è stata inoltrata al Prefetto, per un parere definitivo. «Abbiamo scelto lui perché nonostante fosse alto appena 75 centimetri, era molto agile, e appassionato di sport: nuotava, andava in barca – aggiunge Bozzola – ora siamo alla ricerca dei suoi parenti, di nipoti o congiunti che intendiamo invitare alla cerimonia».  

La struttura, realizzata negli Anni ’80 per le bocce, da qualche mese è stata trasformata in spazio adatto a diverse discipline sportive, con lavori effettuati dall’attuale gestore. Negli anni infatti il numero dei praticanti era andato gradatamente diminuendo e per qualche tempo il bocciodromo era rimasto inattivo. Ora l’intitolazione a Bagonghi, nome d’arte che in realtà veniva attribuito a chi, nel circo, aveva un particolare ruolo da clown.  

Giuseppino Bignoli, ultimo di tre fratelli, era l’unico affetto da nanismo: si diceva che la mamma, quando andava a fare la spesa, lo portasse con sé nella cesta. Capì di poter sfruttare la diversità a proprio vantaggio: scappò di casa a 13 anni al seguito di un circo. Fu cavallerizzo, umorista, clown, lavorò nel circo Barnum, negli Usa e dopo aver guadagnato molto, tornò nella sua città nel 1926. Qui morì nel 1939, annegato nel Ticino, in barca. Volle provare un passaggio tra i due piloni del ponte centrale, dove si formano mulinelli, e non riuscì a tenere il sandolino che si rovesciò. Un altro aneddoto racconta che se si trovava in zona in occasione di feste nella sala da ballo in Castello, Bagonghi partecipava, «con commozione generale» dei presenti, entrando in sala in sella al suo cavallo bianco. 

Simona Marchetti (Lastampa.it)