La Colombia la scorsa estate ha introdotto il divieto agli animali di specie selvatica nei circhi approvando il progetto di legge frutto di fortissime e insistenti pressioni delle organizzazioni animaliste, Animal Defenders International, in testa. E – fra parentesi, ma il particolare è utile a capire gli obiettivi che muovono gli animalisti – ad avvenuta approvazione del progetto di legge, da parte del Congresso colombiano, ADI si è subito fatta avanti non solo per congratularsi ma anche per far sapere di essere “pronta ad assistere gli animali dei circhi colombiani ogni qual volta il governo della Colombia richiederà assistenza”. Ma la notizia adesso è un’altra, anzi, duplice.
La prima. Alcuni membri del Congresso – accogliendo i rilievi del mondo del circo e in particolare di una famiglia di autorevoli impresari circensi, quella di Fuentes Gasca – si sono rivolti alla Corte Costituzionale della Repubblica di Colombia perché ritengono che i primi tre articoli della legge 1638/2013 che proibisce l’utilizzo degli animali selvatici nei circhi potrebbero essere incostituzionali.
La Corte ha anzitutto ammesso la domanda di incostituzionalità e si è subito attivata chiedendo – prima di pronunciarsi – il parere di esperti in materia, tra i quali la Federazione Mondiale del Circo, l’Università Mesoamericana ed anche del Cirque du Soleil. Senza tralasciare le associazioni animaliste ed altre realtà.
E qui arriva la seconda notizia. Anche il Soleil figura nell’elenco delle “competenze” coinvolte dall’alta Corte, ed è dunque stato interpellato al riguardo. Risultato? Il Soleil ha fatto pervenire alla Corte il proprio punto di vista sulla discussa questione.
Ora, è risaputo che gli animalisti cercano sempre di portare a modello del loro circo ideale – perché privo di animali – proprio il complesso canadese. In Italia, forse più che altrove, il ritornello degli animalisti al riguardo si è fatto addirittura logorante. Per loro il Soleil sarebbe il circo che ha compiuto una scelta etica privandosi delle specie esotiche e non. E lo vanno ripetendo nonostante il Soleil stesso abbia spiegato e continui a spiegare che così non è (e peraltro fa parte della Federazione Mondiale del Circo che riunisce in gran parte circhi di tradizione ma anche esperienze senza animali).
La smentita più clamorosa agli animalisti che cercano di leggere a loro vantaggio quel che accade nel mondo del circo, è arrivata lo scorso luglio dal cofondatore del Cirque du Solei, Franco Dragone: “Nei nostri spettacoli ci sono acrobati, musica, effetti speciali, mai bestie feroci. Ma sono contrario a questa legge, danneggerà molte persone e anche molti animali”, ha dichiarato al quotidiano La Stampa riferendosi alla legge in discussione in Belgio finalizzata a vietare i circhi con animali. “Tigri ed elefanti nei grandi circhi sono delle star – ha aggiunto Dragone – sono trattati bene e rispettati, fuori sono massacrati per l’avorio o cacciati per sport”.
Lo spiegò senza lasciare dubbi anche la portavoce e responsabile centrale delle relazioni esterne del complesso canadese, Chantal Côté, a Circo.it.
Adesso arriva un altro pronunciamento a confermare la linea (già fin troppo chiara). Anche il Soleil ha fatto pervenire alla Corte Costituzionale colombiana il proprio parere, che non esclude per principio l’opzione degli animali nei circhi. E la motivazione è sempre la stessa, tanto è vero che oltre ad una lettera di accompagnamento datata 3 ottobre 2013, il Soleil ha recapitato alla Corte colombiana il documento già noto sulla materia, che porta la data del 2004, e scrive di “confermare integralmente la stessa posizione”.
Quale? “Gli animali hanno sempre fatto parte dell’arte circense, tutt’ora molte compagnie circensi proseguono e rispettano questa tradizione presentando gli animali nei propri spettacoli e il Cirque du Soleil rispetta tale decisione”. Inizia così il testo del documento. Che poi prosegue raccontando la nascita del Soleil, nel 1984, che fin dal suo primo spettacolo non incluse animali ed è sempre rimasto fedele alla decisione di partenza, esclusivamente però “per ragioni di carattere artistico”. Anzi, il Soleil sottolinea di conoscere bene i dibattiti e le controversie legati al tema degli animali, ma che “non intende emettere alcun tipo di giudizio rispetto ai circhi che presentano animali nei loro spettacoli”. Concludendo con l’invito ai circhi con animali a “continuare a gestire la questione in modo responsabile e proattivo”, perché “questo impegno potrà trasformare la percezione rispetto alla problematica degli animali da negativa in positiva”.
Ora bisognerà attendere il pronunciamento della Corte, ma intanto un altro pronunciamento della massima importanza è già stato ribadito, quello del Cirque du Soleil. Quantomeno per chi ha orecchie per intendere.