Leonforte: Ilenia Sanzarello, da insegnante di Taekwondo a poliedrica artista circense

Avatar Andrea Pedicini

Leonforte. Molti si saranno chiesti che fine abbia fatto, dove viva e cosa faccia l’ex insegnante di taekwondo dell’Associazione Pantera Nera di Leonforte, Ilenia Sanzarello.

Ebbene, non è facile rispondere ai quesiti, dove si trovi cambia a seconda di quando glielo si chiede e cosa faccia, anche quello è affidato al divenire della nuova arte alla quale si è affacciata: l’arte circense. L’insegnante cintura nera 4° Dan è passata dalle sfide dei campi di gara a quelle che quotidianamente le riserva il circo dove ha trovato l’amore e il lavoro.

Una storia che non avrebbe poi dell’incredibile se lasciassimo spazio, senza riserve di scetticismo, allo stupore e alle opportunità che la vita, forse, ogni giorno ci riserva e che raramente cogliamo.

Ma come tutto abbia avuto inizio lo abbiamo chiesto a lei, a Canicattì dove si è trovata a far tappa fino a qualche giorno fa con il Circo Wigliams.

Cominciamo dalla fine, come ci si sente al termine di uno spettacolo

Stanchi e soddisfatti e nuovi, ci si sente liberati e rinnovati.

Cosa hai trovato nel circo

Una varietà di artisti, di numeri, di abilità diverse, molta ricchezza nell’ambito artistico. Ho trovato uno stile di vita che ho scoperto di amare: spostarsi, vedere nuovi luoghi, conoscere nuova gente e  vivere in costante tensione fisica.  Soprattutto confrontarmi con altra gente, questo  sta alla base  della mia forma mentis e delle mie passioni.

A proposito di passioni, cosa desideravi fare prima di entrare a far parte del mondo del circo

La danzatrice, per anni ho praticato arti marziali come docente e come agonista ma nutrivo grande interesse per il mondo dello spettacolo e al tempo stesso sentivo che mi mancava qualcosa che mi completasse.

Come è iniziato tutto

Circa quattro anni fa oltre a fare l’insegnante,  frequentavo un’accademia del Musical, la direttrice Turi, ebbe  l’idea di fare uno stage nel circo che c’era allora nella nostra provincia e  quella fu l’occasione per approcciarmi al mondo del circo e dove ho conosciuto Terens.

L’amore e un nuovo  inaspettato  interesse artistico mi hanno portato a mollare tutto e a seguire questa strada stimolata dal fatto che quest’arte rientra nelle mie abilità fisiche e che nella realtà dalla quale provengo non ci sono tante opportunità lavorative, per cui.. ho colto l’occasione per ricominciare da zero.

Parli del circo definendolo un “mondo”, in che senso? E’ un mondo a parte o pienamente integrato con la realtà quotidiana

Succede che ci siano dei pregiudizi per la vita nomade che si fa, ma è formato da persone assolutamente normali che si dedicato a delle arti espressive e fisiche che richiedono continuo allenamento e aggiornamento.

Cosa vuol dire costruire un esercizio

Fatica, preparazione, dolore,e per me, costante ricerca della perfezione che mi costa di tanto in tanto qualche strappo muscolare.

Come nasce il vostro primo numero “Scala sui piedi”

Il nostro numero è nato da un video della madre di Terens  che faceva questo numero con le sorelle molto tempo fa, lei è stata la prima in Europa a farlo con un attrezzo particolare e  testardamente  ho voluto realizzarlo..

E’ la seconda volta che fai il tour in Sicilia

Si, con il Circo Fantasy feci Sicilia e Malta, poi,  siamo stati in Svizzera al Parco Divertimenti Conny Land, con il Circo Arix di Monaco siamo stati in Lombardia, con il Circo di Vienna fam. Vassallo  in Trentino alto Adige, Lombardia, Toscana e Umbria, e adesso di nuovo in Sicilia con il Circo Wigliams.

 

Intanto ci ha raggiunti Terens, sentire la sua è di vitale importanza

Tu che invece vieni da questo “mondo” qual è il tuo rapporto con quello che sta al di là di esso e, hai mai desiderato fare qualcos’altro?

Col mondo esterno mi rapporto normalmente attraverso la tecnologia e le conoscenze che si vanno facendo stando in giro, come tutti.  Ho provato una volta a star fermo ma non c’è lo ho fatta, ho sentito il bisogno  muovermi, di cambiare, di spostarmi di città in città.   Sono 30 anni che giriamo e vediamo nuovi posti, ti entra nel dna quello che fai  e anche quando facciamo che so, più di 10 giorni in un posto sento  l’ansia di dovermi spostare.

Concludiamo con una domanda doppia, cos’è per voi il circo

Teren : Una passione vitale

Ilenia: Sfida e divertimento.

 

Livia D’Alotto

Photo Maria Catalano