Nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma, diretto da Liana Giambartolomei, lo scorso marzo è entrato Papa Francesco per celebrare la messa in Coena Domini. Le immagini del Pontefice che lava i piedi a dodici giovani detenuti, fra cui due ragazze e un paio di musulmani, hanno fatto il giro del mondo.
La mattina del 23 dicembre un gruppo di artisti del circo varcheranno quella stessa porta per regalare uno spettacolo ai ragazzi presenti a Casal del Marmo. Ad organizzare la presenza del circo in quel luogo è stato l’Ente Nazionale Circhi, in collaborazione con l’associazione Vitattiva presieduta da Alfonso Rossi. “Siamo onorati e felici di portare la gioia del circo a persone che soffrono, il Dna stesso del circo è quello di allietare esistenze che, non solo nelle carceri minorili, ma ovunque, si sono fatte pesanti e difficili”, dice il presidente Enc, Antonio Buccioni. “Se si capisse la semplicità e la purezza di questa missione e messaggio, forse avremmo quel minimo indispensabile di rispetto che oggi manca e che resta il problema principale, prima ancora della lista dei problemi concreti che attanagliano la nostra Italia”.
E Buccioni ringrazia tutti gli artisti che hanno dato la loro disponibilità per questo evento, carico di significati: Perla D’Amico, Romana Meggiolaro, Hillary Martini, Angelo Zavatta, Patrik Zavatta, Serghe e Nadia Balanescu, Amedeo Colombaioni, Elenita Diaz, Sendi e Josh Adami, Alessandro La Veglia, Daniel Aanitei, Otilia Maria Dos Santos Martinez, Moira Orfei junior e il fratello Walter, il giocoliere Kristian Kristof ed anche il gruppo di acrobati Kenyan Boys.
Giocolieri, clown, equilibristi, trasformisti, contorsionisti… sarà uno spettacolo natalizio variegato e scoppiettante. Si, perché come spiega Antonella Papi che nel carcere minorile coordina le attività didattiche e sportive insieme allo staff degli insegnanti, “abbiamo chiesto la collaborazione dell’Ente Nazionale Circhi per dar vita a questa iniziativa in quanto lo spettacolo circense richiama in tutte le culture il clima natalizio”. E a Casal del Marmo le culture si mischiano davvero in gran numero. Qui insieme a giovani italiani ci sono molti stranieri, per lo più nordafricani e slavi, provenienti da varie nazioni. Sono minorenni e maggiorenni (fino ai 21 anni), maschi e femmine, che trascorrono le loro giornate fra il lavoro (c’è anche una fattoria con capre, maiali, galline e altri animali da cortile), la scuola e una serie di laboratori e attività ricreative, e in particolare si pratica molto sport sotto la guida dei volontari di Vitattiva: “Realizziamo attività di fitness, sport individuali e di squadra, sia con i maschi che con le femmine. Quando è possibile si aggiungono eventi speciali, che permettono ai ragazzi di mantenere comunque momenti di contatto “normale” con il mondo esterno”, racconta Antonella.
Non è la prima volta che il circo entra in un carcere minorile. Nella struttura “Ferrante Aporti” di Torino da anni gli operatori dell’associazione Viviamo in Positivo Italia Onlus danno vita ad un progetto (CircoStanza) molto interessante che è stato raccontato anche in un libro.
Come disse Papa Benedetto lo scorso dicembre alla udienza riservata alla gente del circo e dello spettacolo viaggiante, “accoglienza e ospitalità vi sono proprie, così come l’attenzione a dare risposta ai desideri più autentici, soprattutto delle giovani generazioni, l’allegria degli spettacoli, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica costituiscono proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con i piccoli e con i grandi, suscitando sentimenti di serenità, di gioia, di concordia”. Per questo non potrebbe esserci Natale più simbolicamente carico di valore di questo, condiviso in un carcere minorile.