Il Circo di Mosca, attraverso il suo ufficio stampa, ha diramato un comunicato ad un quotidiano online di Parma – ParmaToday – che aveva in precedenza pubblicato l’annuncio di una manifestazione pubblica dell’Enpa fissata per il 6 di gennaio. In questo comunicato, secondo l’ufficio stampa del Circo di Mosca erano presenti diverse imprecisioni e ingiustizie e si è infine deciso per rispondere.
“Noi ci aspettavamo la visita dell’Enpa o di qualche altra associazione animalista durante la commissione tecnica che ci ha permesso di esercitare la nostra professione a Parma e che è stata effettuata il 21 di dicembre”
A seguito del comunicato stampa in cui l’associazione Enpa informa sulla la sua manifestazione del 6 di gennaio ci sentiamo in obbligo di fare delle precisazioni, più a beneficio dei lettori della vostra testata che per gli aderenti alla suddetta associazione. Gli aderenti all’Enpa hanno legittimamente un’idea diversa dalla nostra, ma come crediamo di dimostrare, alquanto preconcetta e non del tutto informata, per cui è bene che la cittadinanza di Parma possa ascoltare entrambe le versioni.
Al primo punto, i responsabili dell’Enpa di Parma affermano di aver “già fatto partire la protesta” sebbene siano coscienti del fatto che il nostro circo è attendato a Parma “già” dal 23 dicembre e resterà fino al 12 di gennaio. Noi ci aspettavamo la visita dell’Enpa o di qualche altra associazione animalista durante la commissione tecnica che ci ha permesso di esercitare la nostra professione a Parma e che è stata effettuata il 21 di dicembre, a poche ore dal nostro debutto. In quell’occasione, l’Enpa che dice di avere a cuore il benessere degli animali al pari delle altre associazioni, avrebbe potuto partecipare, come è nelle proprie possibilità, per affiancare gli altamente qualificati veterinari della AUSL che hanno dato il loro benestare e hanno presentato le loro precisazioni come prevede la legge. Certo, le festività, i cenoni, le vacanze, il panettone, tratterrebbero chiunque, anche con i migliori propositi, ma se si riteneva che i nostri animali erano tenuti in cattive condizioni perché non erano qui con loro a verificare? Forse il benessere degli animali “maltrattati” non è importante durante il periodo delle feste? Noi non ci siamo “impegnati a rispettare un’ordinanza”, come afferma con uno strano tono il comunicato Enpa, noi l’abbiamo rispettata in pieno, come non “affermiamo di aver sostenuto l’iter burocratico” ma abbiamo tutti i permessi che ci sono stati richiesti, altrimenti non avremmo potuto lavorare nemmeno un giorno come si impone ad un’azienda seria.
Non siamo solo una “compagnia itinerante, ma anche una ditta che fa lavorare decine di persone tutto l’anno in diverse attività. Inoltre, non abbiamo solo animali da compagnia nel nostro spettacolo, come gli accorti appassionati ed amanti di animali sapranno molto bene, l’ordinanza a cui si fa riferimento non esclude animali che non siano “da compagnia”. Una zebra non è un animale da compagnia, tanto per fare un esempio e anche le zebre sono presenti nel nostro spettacolo. Comunque, nonostante il ritardo e la mancata presenza in un momento importante come la commissione tecnica e sanitaria che avrebbe permesso all’Enpa di fugare i proprio dubbi sullo stato in cui sono custoditi i nostri animali, siamo comunque lieti che le differenti opinioni, come ci si aspetterebbe da un paese democratico, abbiano occasione di essere liberamente espresse e dibattuti. Da un paese democratico ci si aspetterebbe anche il rispetto di alcuni fondamentali principi della nostra Costituzione come l’articolo 1, che tutela il lavoro e lo pone come principale fondamento della nostra Repubblica. I portavoce dell’Enpa provinciale di Parma nel loro comunicato si fanno delle domande in cui è contenuta anche la risposta, come spesso accade a chi non conosce la natura della tema che sta cercando di affrontare, ma cadono nella più sconcertante retorica allorchè affermano “cosa c’è di divertente nello sguardo rassegnato di un animale che dà spettacolo?”
Al Circo di Mosca siamo fieri di poter esibire certificati e analisi dello stress degli animali da noi custoditi che affermano in maniera scientificamente incontrovertibile che sono perfettamente in salute e nel pieno del loro benessere. Ma questo non è importante, evidentemente, quando si devono fare dei proclami del tutto destituiti di fondamento. Nel comunicato Enpa di ieri poi si afferma che “Il circo con animali è diseducativo perché, che si tratti di esotici o domestici, pur sempre di animali allontanati dai loro habitat si tratta” e se questa è la motivazione per cui il nostro spettacolo sarebbe diseducativo, allora siamo incorsi solo in un altro malinteso. Gli animali nel circo, in qualsiasi circo, non provengono dal loro habitat naturale, ovviamente. Nessun circense è andato nella savana per catturare un leone o una giraffa piuttosto che in India alla ricerca di tigri o elefanti. Gli animali del circo sono in cattivita da tantissimo generazioni, e se ci si accusa di prendere animali dal loro habitat allora ci si accusa di bracconaggio, e sfidiamo a dimostrare dunque questa accusa. Con questo criterio anche un cavallo che viene impiegato nella “pet therapy” si potrebbe considerare “diseducativo” perché noo è libero nella steppa e non è lasciato selvatico. Fortunatamente non si arriva a questi estremi, ma la logica porterebbe a pensare che ci si arriverà presto. Si fanno nella parte finale del comunicato alcuni esempi di circhi senza animali che avrebbero scelto “la via civile”, citando per esempio varie strutture tra cui alcuni circhi francesi. Ovviamente i portavoce dell’Enpa si dimenticano di dire che per esempio in Francia, ci sono moltissimi più circhi che usano gli animali piuttosto che circhi “civili” come li definiscono loro che non ne fanno uso, e il governo francese, come moltissimi altri governi europei e non, si spendono con ingenti somme per tutelare l’arte circense con e senza animali, cosa che in Italia avviene in minore misura, sebbene il circo sia considerata dalla legge un’arte da tutelare anche qui. Inoltre, i certificati che si devono esibire in Italia per esercitare la nostra professione fanno impallidire per costi e difficoltà quelli di Francia, Canada, Australia e molti degli altri paesi citati. Ciò è un bene, perché ha formato una classe di operatori di altissimo livello che infatti vincono prestigiosi premi del settore in tutto il mondo, come per esempio una nostra addestratrice vincitrice del primo premio del Festival del Circo di Mosca.
Nonostante le discriminazioni e le difficoltà, il circo italiano è leader nel settore non solo nel campo dello spettacolo, ma anche nella progettazione di tende e attrezzature per eventi, e in pieno periodo di crisi economica esporta materiale e cultura in tutto il mondo, dando lavoro a migliaia di persone in maniera diretta e a quasi 15mila comprendono anche gli indotti. Possiamo certamente accettare il contraddittorio, come democrazia fortunatamente vuole, ma non possiamo accettare l’accusa di incivilta che ci viene mossa da chi, oltretutto, non ci conosce minimamente e anzi, dimostra di fare delle volgari generalizzazioni. Respingiamo l’accusa di inciviltà e ci domandiamo se non sia più incivile fare discriminazioni e facili generalizzazioni demagogiche senza portare uno straccio di argomento che non sia completamente campato per aria, tanto per fare chiasso. Rispondiamo a questo comunicato stampa solo perché non restino isolate le offese che ci sono state rivolte come se il circo non fosse una parte sociale di questo paese, una forza artistica che con immensi sacrifici cerca di portare avanti il proprio lavoro. Ai signori portavoce ed iscritti dell’Enpa chiediamo solo di fare almeno quello che ci si aspetterebbe da una associazione di livello nazionale e che non sempre abbiamo visto garantire in altre manifestazioni con varie associazioni: chiediamo la civiltà che viene a noi richiesta, pregandoli di non abbandonarsi agli eccessi, ai vergognosi turpiloqui di cui abbiamo triste esperienza in passate manifestazioni in altre città.
Siamo certi che gli aderenti dell’Enpa provinciale di Parma sono ottime persone in buona fede, e basiamo su questa certezza la nostra tranquillità, convinti che non si possa fare di tutta l’erba un fascio, come recita il proverbio e vuole il buon senso. Le ingiuste generalizzazioni e criminalizzazioni che ci vengono rivolte troppo spesso sono molto gravi, e dire che tutti i circensi sono degli incivili solo perché fanno il loro lavoro è come dire che tutti gli animalisti sono degli profittatori e forse perfino dei ladri solo perché importanti quotidiani come “IL GIORNALE” e il “SECOLOXIX” riportano la notizia di “sospette operazioni fiscali” o che una parte dei tanti soldi che questa associazione prende dai propri iscritti e sostenitori potrebbe essere stata- sempre come riportano i giornali- “girata in misteriose operazioni immobiliari egiziane con diverse società o fondazioni sospette”. Sarebbe una ingiusta discriminazione se ci facessimo convincere solo da alcuni, seppur documentati articoli di stampa che con i tantissimi soldi degli iscritti, si sono fatti acquisti personali e case al mare, sempre come riportato dalla stampa. Noi crediamo che anche queste situazioni siano infinitamente più complesse di quello che sembra, e che se anche qualcuno avesse sbagliato, non si potrebbe ascrivere a tutti un comportamento criminoso, e anzi, le associazioni animaliste sono fatte principalmente da persone in ottima fede, che ama fortemente gli animali e che sono legittimamente convinti delle loro idee e hanno tutto il nostro rispetto. Lo crediamo fermamente e speriamo che le persone per bene capiscano che questo vale anche per noi, che ogni giorno cerchiamo di scrivere una nuova pagina dall’antico libro della nostra storia che viene dagli albori stessi dello spettacolo.
Il nostro spettacolo sarà ancora a Parma fino al 12 di gennaio e speriamo di poter dare al nostro pubblico, lo spettacolo sano, pulito che da sempre offriamo. Con i nostri clown, le nostre ballerine, i nostri acrobati e anche i nostri animali, che sono pur sempre tanti, nonostante i divieti dell’ultimo minuto.