Il debutto: Giovedì 13 Ottobre, ore 21.00, a Latina in via Rossetti
Spettacoli da non perdere dunque; di seguito il calendario completo delle 7 rappresentazioni in cartellone: Giovedì 13 Ottobre ore 21 (spettacolo A); Venerdì 14 Ottobre ore 21 (spettacolo B); Sabato 15 Ottobre ore 16.30 (spettacolo B) e ore 21.00 (spettacolo A); Domenica 16 Ottobre ore 15.30 (spettacolo A) e ore 19.00 (spettacolo B); Lunedì 17 Ottobre ore 20.30, Spettacolo di Gala e premiazione dei vincitori. Gli spettacoli denominati A e B, pur essendo diversi, sono di identico ed elevatissimo livello dal punto di vista artistico e corrispondono esclusivamente alla ripartizione degli artisti in gara in due gruppi.
Un caposaldo dello spettacolo circense tradizionale: i cavalli
17. TROUPE DI JĂ“ZSEF RICHTER Jr
đź‡đź‡ş UNGHERIA – JOCKEYS
Nel Circo il rapporto tra addestratori ed animali è improntato sul rispetto e sulla fiducia; gli animali nei circhi sono compagni di viaggio, oltre che di lavoro, dei tanti uomini e donne che con loro gravitano attorno alla medesima pista. L’addestramento in dolcezza consente di allestire esibizioni che entusiasmano grandi e piccoli. Questo è in animo al numero di jockeys presentato a Latina dalla Troupe di József Richter Jr: nella loro performance il mondo dei cavalli e quello dell’acrobatica si incontrano efficacemente: salti mortali ed acrobazie mozzafiato marcano gli accenti di una coreografia che va goduta tutta d’un fiato. Nato nel ’92, József rappresenta la settima generazione artistica di una famiglia storica del Circo ungherese. All’età di 5 anni debuttò sulla pista di un Circo nella troupe di suo fratello Flórián e presto si esibì da solista con i pony. Laureatosi presso la Ferenc Nádasi High School dell’Accademia Ungherese di Danza, József ha primeggiato anche nella Ginnastica sportiva e nel tennis. Nel 2009 fu nominato Manager Tecnico del Circo di Stato dell’Ungheria e dal 2013 ne è il Direttore.
18. JĂ“ZSEF RICHTER Jr
đź‡đź‡ş UNGHERIA – CAVALLI IN LIBERTĂ€
József Richter Jr intende stigmatizzare il ruolo determinante degli animali nel Circo tradizionale presentando un secondo numero: al centro della pista József interagisce amichevolmente con i suoi cavalli in libertà ; come non ricordare che il Circo cosiddetto “tradizionale” nasce come circo equestre: parrà evidente come la relazione uomo-cavallo sia improntata sul reciproco affidamento e sull’assoluto rispetto, presupposti ineludibili per ottenere una performance tecnicamente ineccepibile e di grande impatto per il pubblico di ogni età . La relazione di József Richter Jr con gli animali, del resto, è assai ampia: egli si è esibito con cammelli, lama, cavalli arabi, frisoni, giraffe, tori e persino con l’elefante indiano Szandra noto per aver partecipato al fianco di Roger Moore ai film di James Bond. Nel 2014 József Richter Jr con la sua Troupe si è aggiudicato il Golden Pierrot Award al decimo Festival Internazionale del Circo di Budapest, unico artista ungherese ad essere riuscito in tale primato.
Un giovanissimo talento che con umiltĂ approccia il grande circo
19. GABRIEL GRANDPIERRE
đź‡đź‡ş UNGHERIA – VERTICALI
A fronte di un cognome che evoca antiche origini svizzero-francofone, Gabriel Grandpierre, diciottenne ungherese, è cresciuto in una famiglia di ginnasti del tutto estranei all’ambiente dello spettacolo. All’età di 14 anni si è iscritto alla scuola di formazione artistica Baross Imre Artistaképző Intézet Szakgimnázium (BIAK) dove, grazie alle sue innate doti di flessibilità e ad un rigido allenamento, ha maturato la passione per le verticali oltre che per la danza e per le arti sceniche. L’oro conseguito al Newcomer Show del Festival Internazionale del Circo di Budapest gli è valso l’invito a raggiungere Latina per presentare un numero inedito coreografato dall’insegnante Éva Losonczyné Nagy.
Un artista talentuoso oggi proteso verso le nuove generazioni
20. LAIDO DITTMAR
đź‡đź‡ş UNGHERIA – GIOCOLERIA
Nato in Ungheria in una famiglia impegnata da generazioni nel mondo del Circo, Laido Dittmar ha già al suo attivo un’esperienza artistica ventennale culminata con la partecipazione alle produzioni internazionali del Cirque du Soleil e della compagnia Recirquel. Laido ha creato un nuovo stile per la giocoleria moderna e con esso ha calcato le piste dei circhi di tutto il mondo potendo conseguire diversi record personali. La sua performance iconica si intitola Dreamlight e, sebbene sia ambientata nel mondo dei musical hollywoodiani degli anni ’50 sulle note di una melodia jazz, presenta numerosi motivi di “rottura” con la tradizione. Laido Dittmar è autore del volume The Art of Practice con il quale intende ispirare nuove generazioni artistiche verso le quali oggi è proteso.