Franco Dragone, il creativo visionario del Cirque du Soleil

Avatar Filippo Allegri

Sulla scomparsa di Franco Dragone, avvenuta pochi giorni fa a Il Cairo a soli settant’anni, è stato dato ampio spazio su tutti i siti specializzati, ripercorrendo in maniera ampia e, per la verità, abbastanza simile le tappe principali della carriera di questo grande ideatore di spettacoli.
Occupandoci di circo, preferiamo puntare i riflettori sul contributo profondamente innovativo che Dragone ha impresso agli spettacoli del Cirque du Soleil, contribuendo in maniera determinante al salto di qualità dalla formula originaria di nouveau cirque senza animali a quella degli spettacoli di altissimo livello, ormai un brand di primissima qualità nel mondo dell’entertainment.

Il Cirque du Soleil è stato fondato nel 1984 da Guy Laliberté, ex mangiatore di fuoco ventitreenne. La collaborazione di Franco Dragone con il Cirque du Soleil inizia praticamente da subito. A Dragone viene affidata la regia dello spettacolo “Cirque du Soleil” che va in scena a Montreal da maggio a settembre 1985. Il grandissimo successo di pubblico e critica per questo nuovo modo di fare circo, senza animali e privilegiando le abilità umane, spinge la direzione ad affidare una seconda produzione a Franco Dragone, che nel maggio del 1986 nello chapiteau eretto a Vancouver porterà in scena “La Magie Continue”. Si tratta del primo show itinerante del Cirque du Soleil e che resterà comunque entro i confini canadesi, con lo spettacolo finale nel settembre dello stesso anno a Toronto.
Mentre oltreoceano, in Europa, si comincia a parlare di questo nuovo fenomeno, nel 1987 Franco Dragone dirige la terza produzione che viene denominata con il titolo “Cirque Reinventé”. Il successo è sempre più clamoroso e il titolo profetico: è stato inventato un nuovo modo di fare circo. Accanto alle abilità umane, ai numeri di grande effetto e di alto contenuto artistico, gli spettacoli vengono accompagnati con musica dal vivo e la teatralità entra prepotentemente in tutto lo show. Gli artisti non sono più solo acrobati o giocolieri, ma anche attori e mimi.

Nel 1990 Franco Dragone firma la quarta regia, ottenendo da Laliberté un ancora maggiore spazio di azione, occupandosi della supervisione creativa di tutto lo show. In “Nouvelle Experience” per la prima volta viene rimossa la tenda barriera di ingresso degli artisti: l’intento è quello di far sentire il pubblico parte integrante dello show. Lo spettacolo non è più un susseguirsi di numeri chiusi, ma tutti gli artisti partecipano, anche solo nelle coreografie, ai numeri dei colleghi, arricchendo ed impreziosendo le performances. Con Nouvelle Experience, il Cirque du Soleil varca per la prima volta i confini e, dopo il tour canadese, entra negli Stati Uniti e termina la tournée a Las Vegas.

Il 1992 è l’anno di svolta: Franco Dragone crea “Saltimbanco”, spettacolo itinerante, sotto chapiteau, che farà il primo tour mondiale fino al 2006, ripreso poi 2007 e fino al 2012. E’ la celebrazione della vita in opposizione alla violenza e alla disperazione imperanti nel mondo.

Nel 1993 con “Mystère”, dedicato al mistero dell’universo e alle origini della vita, Dragone apre un nuovo capitolo della storia del Cirque du Soleil: è il primo show in pianta stabile, in un teatro appositamente creato. Originariamente pensato per il Caesar Palace, viene invece realizzato al Treasure Island di LasVegas. Essendo tuttora attivo con i suoi due spettacoli quotidiani (a parte i due giorni di riposo settimanali) è il permanent show più longevo. Se confrontato con altri show di Las Vegas è sicuramente meno sofisticato, ma il contenuto tecnico dei suoi numeri ne fanno uno spettacolo imperdibile.

Senza un attimo di sosta, nel 1994 Franco Dragone inaugura “Alegria”, la cui colonna sonora (rigorosamente originale, come tutte le musiche e canzoni degli spettacoli del Cirque du Soleil”) ha conquistato una fama planetaria. Una curiosità: Dragone scelse il titolo “Alegria” per esorcizzare le grandi difficoltà incontrate durante l’allestimento di Mystère (era la prima volta che uno spettacolo circense da chapiteau veniva adattato ad un teatro): Alegria, la vita continua. Dopo una sosta di qualche anno, Alegria è stato ripreso nel 2019 per celebrare i 25 anni dall’inaugurazione ed è tuttora itinerante nel mondo con immutato successo.

Franco Dragone è una macchina da guerra e non si ferma: nel 1996 crea “Quidam”, la storia di Zoe, una bambina annoiata che fugge dalla monotonia della sua vita aggrappandosi ad un mondo fantastico. Originariamente realizzato per chapiteau, fu poi convertito in spettacolo per arene e palasport, viaggiando in tutto il mondo fino al 2016. Una scenografia minimalista costruita su tubolari di acciaio con un sistema di teleferiche che portano gli artisti in scena calandoli dall’alto e poi facendoli “volare via” a fine performance. Geniale.

Nel 1998 un’altra pietra miliare scaturita dalla inesauribile vena di Franco Dragone viene inaugurata al Bellagio di Las Vegas: è “O”, uno degli spettacoli assolutamente imperdibili per chi transita nella città del gioco d’azzardo. Il circo che incontra l’acqua, dove la pista scompare sotto l’acqua e riaffiora asciutta, dove gli artisti compiono le evoluzioni più spericolate con una tecnologia avveniristica, che trasforma i numeri di tradizione, come l’altalena russa, il sostenuto aereo o il trapezio Washington in qualcosa che va oltre l’immaginabile. Uno spettacolo da togliere il fiato, in una esplosione di colori, costumi, musiche che andrebbe visto e rivisto in continuazione.

E’ del 1998 l’ultima creazione di Franco Dragone per il Cirque du Soleil: “La Nouba”, uno spettacolo straordinario andato in scena nell’apposito teatro (anche questo è un permanent show) a Disney Springs, Orlando Florida fino al 31/12/2017. Artisti di livello mondiale hanno preso parte a questo spettacolo (ad esempio Anthony Gatto, uno dei più grandi giocolieri della storia). Il teatro è un capolavoro di ingegneria, che è uno spettacolo nello spettacolo e permette rapidissimi cambi scena a vista, come il montaggio della rete dei volanti, che avviene in circa trenta secondi senza alcun intervento umano.

Il Cirque du Soleil deve buona parte del suo brand alla genialità di Franco Dragone; lo ricorderemo come uno dei più eclettici e visionari innovatori dello spettacolo circense.