Flying Michaels, gioia e trapezio

Avatar Angelo D'Ambra

Da poche settimane, all’ombra del Vesuvio, si innalzano le antenne dello chapiteau del Circo Altea Orfei.
Andrea Martini sta percorrendo la provincia napoletana con uno spettacolo che ha la sua forza nella tradizione e nell’esperienza di un sodalizio in cui brillano i Martis Brothers e le illusioni di Eugenio Bonacci. Prossima tappa è Cercola. Chi può non la perda. Ai Martini, infatti, va pure il grande merito di aver coinvolto una magnifica compagnia di trapezisti volanti, tra le migliori al mondo.
Parliamo dei brasiliani Flying Michaels.

Il loro show è una vera e propria festa di brio e colore. C’è ritmo, intensità, dinamismo, ma ciò che più conta è che ogni istante è pervaso da un senso di gioiosità che si fa palpitante e contagiosa.

Dopo le difficoltà connesse alla pandemia, Thayna Calvo, Wendy Huesca, il primo agile Brenno Souza ed il porteur Marlon Michael, stanno emozionando il pubblico italiano con i loro voli, audaci e mozzafiato, salti, doppi passaggi, combinazioni spettacolari.

Marlon è un’artista disponibile e generoso. La sua tecnica è straordinaria. A Monte Carlo, nel 2010, si esibì in un triplo salto mortale incappucciato, conquistando il clown d’argento coi suoi compagni. Si presta con noi ad un breve scambio di battute, ricordando come tutto in lui sia nato in tenerissima età, osservando suo padre porteur. Era affascinato dalla sua forza, dalla sua tecnica, dalle traiettorie dei suoi voli e oscillazioni, voleva seguire le sue orme e ce l’ha fatta, trascinando il fratello Marcelo. Così è nata una storia ormai lunga più di trent’anni che vede i Flying Michels portare le loro entusiasmanti acrobazie aeree in giro per il mondo.

Questi “fantastici quattro” resteranno qui, col Circo Altea Orfei, sino alla metà di dicembre, prima di raggiungere la Germania.