Gli Hermanos Acero realizzano una scultura di bronzo e sangue, un grandioso esercizio di equilibrio e muscoli plastici. Il pubblico di Latina è rimasto sorpreso per la loro capacità, era letteralmente stupito alla fine del loro spettacolo di venerdì.
Normalmente possiamo sentire la gente farci forza ed è davvero bello percepire la reazione del pubblico dal palco. A Latina eravamo molto nervosi nelle prime esibizioni. Del resto era il nostro primo festival, ma poi siamo riusciti a dare il meglio ed il risultato ci ha soddisfatto. I nostri amici ci hanno sostenuto in ogni momento e tutto questo per noi è motivo di felicità assoluta.
Charly Jr, il porteur, si presta volentieri ad una chiacchierata con noi e, subito, non posso esimermi dal chiedergli se nel loro numero ci sia un rischio effettivo di farsi male. I polsi sono fragili e il la colonna vertebrale sostiene un peso scioccante. Penso al particolare “testa a testa”. Del resto si sa che il cranio è una parte molto sensibile…
Compiere qualsiasi parte del nostro atto senza riscaldarci è per noi rischioso. I muscoli possono
danneggiarsi, possiamo farci male. Ecco perché lavoriamo sempre molto sui muscoli che utilizziamo, schiena, collo e spalle. E il mio cranio credo si sia un po’ abituato, all’inizio faceva male ma ora non così tanto, a meno che non facciamo molte ripetizioni al giorno. Mio fratello ed io curiamo personalmente tutti i passaggi del nostro numero, ma ci affidiamo anche al parere dei nostri amici per correggerlo e migliorarlo.
Molti artisti usano un cuscinetto a fare da protezione durante il “testa a testa“. Voi no. Come mai?
Abbiamo sempre usato il “rodete”, sin da quando avevamo dodici anni e abbiamo sempre eseguito il numero con esso, ma un giorno di circa sei anni fa, sul finire del 2017, mentre eravamo in Giappone col Pop Circus, si è verificato un inaspettato contrattempo. Prima del nostro spettacolo, non riuscivamo a trovarlo. Lo abbiamo cercato a lungo, ma senza fortuna. Ci avvicinammo al momento in cui era prevista la nostra esibizione e, disperati, chiedemmo ad un amico di correre a prenderci un cuscinetto vecchio. Arrivò giusto in tempo. Da quel giorno ho parlato con mio fratello e gli ho detto che l’avremmo fatto a testa nuda, in modo che non avremmo più corso questo rischio.
Sotto le luci del tendone rifulge l’assolutezza delle figure, la tensione della pelle, l’esaltazione delle linee dell’addome e della schiena. Come riuscite ad esprimere una tale concentrazione di potenza ed eleganza?
E’ qualcosa che si ottiene col tempo. Mio fratello ed io lavoriamo insieme da almeno diciassette anni ed è quest’esperienza maturata in tutto questo tempo a renderlo possibile. Attualmente ci alleniamo solo un’ora al giorno e un’ora in palestra. Mi piace giocare a calcio, a mio fratello piace la pallavolo. Per quanto riguarda la dieta, cuciniamo sempre molta carne e molta insalata, evitiamo solo alimenti trasformati, tipo le bevande zuccherate. Ma una pizza al mese non fa male.
Diciassette anni sono davvero tanti e voi siete giovanissimi. Chi vi ha guidato su questa strada?
Tutto è nato da un’idea di mio padre. Lui si esibiva sul filo alto e molte volte ha avuto incidenti. Ritenne che per noi fosse pericoloso seguire la sua strada e ci ha indirizzato verso il mano a mano, dato che era più sicuro a terra. Tuttavia nessuno immaginava che avremmo raggiunto questo livello. Facemmo i nostri primi passi in piccoli circhi familiari, in Colombia. Il più grande col quale abbiamo lavorato è quello dei fratelli Gasca, con cui siamo stati per più di quattro anni. Il nostro obiettivo, però, era quello di lavorare in Europa perché qui ci sono i festival più noti al mondo. Abbiamo coronato il nostro sogno in Francia, nel Natale del 2018.
Il nostro augurio è che il sogno continui, che gli Hermanos Acero abbiano il successo che meritano.