Intervista ad Alex Michael e Romy Meggiolaro

Avatar Davide Vedovelli

Capita, quasi per caso, di conoscere e scambiare qualche battuta con una grandissima artista circense internazionale come Romy Meggiolaro e scoprire subito una sintonia rara e preziosa. Ci scambiamo qualche messaggio e mi accorgo che starei ore ed ore ad ascoltarla raccontare delle sue esperienze circensi, di come ha girato mezzo mondo e scoprire poi che suo marito è un certo Alex Michael che mi aveva stupito, affascinato e scioccato a Montecarlo con un numero unico ed incredibile: lo skywalker. Chiedo la possibilità di fare loro qualche domanda e ne esce questa bellissima chiacchierata. Buona lettura!

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1) La prima domanda la faccio praticamente a tutti gli artisti che intervisto: quando è stata la prima volta che sei entrata/o in pista? che numero facevi e cos’hai provato?

Alex: La prima volta che sono entrato in pista avevo 10 anni al circo Stankowich (il circo dove sono nato in Brasile) e facevo un numero di letto elastico con un gruppo di bambini, figli di altri artisti ed eravamo tutti allievi di mio padre Nelson Michael, ricordo che l’adrenalina era a mille, con un mix di vergogna e felicità per l’esibirmi per la prima volta d’avanti al pubblico.

Romy: La prima vera volta che mi sono esibita da sola con il mio numero di antipodismo è stato al saggio dell’Accademia di Verona ricordo che ero terrorizzata al pensiero di sbagliare e le gambe mi tremavano tantissimo, l’adrenalina era a mille avevo 15 anni. Ma essendo figlia di circensi la prima volta che sono entrata in pista avevo 4/5 anni al circo di mio zio Nando Orfei entravamo tutti in pista nell’esibizione di colombe/altascuola delle mie cugine Ambra e Gioia Orfei.

2) Avete lavorato nei più importanti circhi del mondo calcando piste in cui ogni circense sogna di mettere piede. Qual’è stata la pista che ti ha emozionato ed affascinato più di tutte e perchè?

Alex: Tutte le piste in cui ho lavorato mi hanno emozionato dalla più piccola alla più grande. Però l’emozione più grande l’ho avuta la seconda volta che mi sono esibito a Montecarlo nel 2017 da solo con il mio numero di Skywalker, ho avuto 3 standing ovation complete ad ogni spettacolo, al saluto finale l’emozione e l’adrenalina erano così alte che non sono riuscito a trattenere le lacrime è stata una delle emozioni più grandi della mia vita, non solo per aver portato il mio numero a Montecarlo ma anche per aver portato il numero di mio padre, lui faceva lo stessa esibizione ed ha debuttato il numero di Skywalker il giorno della mia nascita vestito da spiderman.

Romy: Come ha detto mio marito tutte le piste dove ho lavorato mi hanno emozionato tantissimo il calore e la differenza che c’è tra una nazione e l’altra è indescrivibile, sono sempre emozioni nuove ed uniche. Sicuramente uno dei ricordi più significativi per me è stato quando sono partita per l’America da sola a 24 anni per lavorare nella compagnia di Cirque Dreams un contesto completamente diverso rispetto a quello a cui ero abituata. Ricordo il giorno della partenza seduta da sola in aeroporto con quello schermo con scritto “Miami” d’avanti a me quasi incredula che stessi partendo per l’altra parte del mondo da sola, per me é stata una grande svolta. A susseguirsi ogni posto dove sono stata sia da sola che con mio marito sono state esperienze indimenticabili che si portano per sempre nel cuore.

3) Come si svolge la giornata tipo di un artista circense? orari, ritmi, prove, spettacoli…

Alex/Romy: Le nostre giornate sono sempre diverse. Ed anche i nostri orari. Alla mia età e con l’esperienza acquisita ho smesso di esercitarmi a meno che non debba fare qualche spettacolo diverso o con diverse altezze quindi per abituarmi mi esercito. Controllo maniacalmente tutti i giorni la mia attrezzatura e i costumi. Mi preparo per lo spettacolo. E durante le altre ore della giornata libere le passiamo in famiglia e con il resto della compagnia. Nei giorni liberi viaggiamo e andiamo a visitare la città in cui ci troviamo.

4) Quali sono stati i premi ed i traguardi artistici più rilevanti nella tua vita?

Alex: Come detto sopra il traguardo più rilevante della mia vita è stato calcare la pista di Montecarlo per la seconda volta da solo e vincere il premio della giuria ed il premio speciale Moira Orfei. Molto importante per la mia carriera è stato anche il premio vinto la prima volta che mi sono esibito a Montecarlo nel 2010 con miei due fratelli Marcelo e Marlon al trapezio volante con la nostra troupe di famiglia con 23 anni di carriera i Flyng Michael’s vincendo il clown d’argento. Gli altri festival che ho fatto con il mio numero sono stati: festival di Latina, festival di Grenoble (anche con i volanti), festival di Namour e tanti altri. Un’altra traguardo molto significativo per me è stato riuscire a lavorare da solo al gala di Stoccarda e di Carrè ad Amsterdam, al Cirque d’Hiver, da Arlette Gruss, da Flic Flac, al Blackpool tower, al circo Arena, da Krone Bau, da Zippos ecc. Ho avuto la fortuna di riuscire ad esibirmi anche più volte nello stesso circo dato che alcuni li avevo già fatti con i miei fratelli ad esempio in questo momento sto lavorando al circo Knie un altro enorme traguardo dopo Montecarlo uno dei sogni più grandi che avevo, dove mi esibisco a 15 metri di altezza un’emozione unica ad ogni spettacolo. Questi sono stati i più significativi, ma mi sono esibito in tantissimi altri circhi, teatri e talent in tutto il mondo che porterò per sempre nel cuore.

Romy: come già detto sopra il traguardo che ha dato la svolta alla mia vita e alla mia carriera è stato prendere la decisione di partire da sola per l’America, da lì mi sono esibita al festival di Albacete dove ho vinto il premio del circo Dziva che ricordo con particolare affetto, e a susseguirsi mi sono esibita al Golden Circus di Liana Orfei, dove ho vinto altri due premi speciali, al circo Nock, ed in tanti altri circhi molto importanti sopra citati da mio marito, sicuramente ognuno di loro per me è stato un grande traguardo. Insieme a mio marito non con il mio numero ma affiancata a lui, l’ho accompagnato al suo secondo festival di Montecarlo nel 2017 aiutandolo con la Musica e con tutta la preparazione tecnica del numero e anche se indirettamente anche per me è stata un’emozione unica che ho vissuto intensamente anche con più ansia rispetto a quella che aveva lui (come sempre). Vedere un familiare raggiungere l’apice del successo è qualcosa di indescrivibile.

5) Credo che oggi, per poter essere un artista di circo completo e lavorare nei grandi circhi europei, sia necessaria una formazione completa cha passa necessariamente da scuole e accademie. Solo qui si può apprendere oltre alla propria disciplina una serie di nozioni trasversali: penso alla comunicazione, la sicurezza sul lavoro, ma anche saper creare un numero completo scegliendo musiche e coreografie adatte. Perché è importante la formazione in accademia e nelle scuole di circo?

Alex: la formazione nelle scuole di circo e nelle Accademie è molto importante specialmente per chi non fa parte del mondo del circo quindi non fondamentale se si ha la possibilità a casa di apprendere tutto quello scritto nella domanda. Ad esempio io vengo dalla sesta generazione di circo della mia famiglia, in Brasile non ho fatto nessuna scuola circense e tutto quello che ho imparato tra cui diversi numeri acrobatici, preparazione al circo e intendo a tutto quello che riguarda il circo l’ho imparato con mio padre Nelson Michael conosciuto come Neneu. Lui è stato un grande maestro il nostro primo porteur ai volanti il creatore della nostra troupe fly Michaels, del mio numero e di tutto quello che sono riuscito a fare nella vita. Le scuole di circo sicuramente formano dei bravi atleti ma un circense lo forma il circo stesso vivere e seguire il circo. Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro è fondamentale, io tutte le tecniche per fare nodi ai trapezi alle reti e alla manutenzione dell’attrezzatura l’ho appresa sempre da mio padre ed informandomi, e con l’esperienza, ad oggi l’attenzione a tutto come detto è maniacale. Anche se purtroppo non siamo macchine e quindi l’errore è sempre in agguato. Io personalmente se c’è qualcosa che non mi convince mentre lavoro sono pronto anche ad interrompere l’esibizione, (come già ho fatto diverse volte). Ho molto rispetto del mio numero so perfettamente quello che faccio e cosa rischio non ho paura dell’altezza, sinceramente avevo più paura a fare il trapezio volante con la rete rispetto al numero di skywalker senza avere nessuna protezione anche se può sembrare strano, è una questione di testa e di concentrazione…In questi casi ci si affida a noi stessi e alle preghiere prima del numero. Quello che consiglio a chiunque voglia intraprendere la mia strada e di usare per quanto possibile il cavo di sicurezza finché non si acquisisce l’esperienza adeguata e aggiungo che anche con tale esperienza e attenzione non bisogna mai sottovalutare quanto si sta svolgendo. Per quanto riguarda costumi, musiche e coreografie mi ritengo fortunato perché le idee sono tutte di mia moglie o dei vari spettacoli dove mi esibisco.

Romy: Anche io da parte di mamma Clara vengo da una lunghissima generazione di circensi, addirittura dai saltimbanchi, parlo della famiglia Gambarutti. Ma a differenza di mio marito io ho seguito anche l’Accademia di circo di Verona, sono entrata a far parte dell’Accademia quando avevo 14 anni avevo già una base tecnica che li è stata migliorata tantissimo. Per me l’accademia è stata una formazione completa, ho avuto dei maestri che sono stati grandissimi artisti circensi parlo di Eugenio Larible e Lilli e Cristof Matev, maestri di circo e di vita. La formazione accademica si è poi completata con l’esperienza lavorativa negli anni al circo che è fondamentale per crearsi il proprio stile, e la propria sicurezza nella pista. Per quanto riguarda la parte tecnica la musica e le coreografie io me li creo per lo più da sola ma al giorno d’oggi tantissimi spettacoli hanno coreografi e costumisti quindi anche chi non ha inventiva in questo campo può avere comunque l’aiuto esterno di altre persone specializzate in questo. La formazione nelle scuole di circo non è fondamentale o per lo meno non lo è per tutti ogni persona ha una storia diversa da seguire.

6) Romy, cosa provi quando vedi tuo marito appeso a 15 metri di altezza a testa in giù? hai mai pensato ” ma perché non ha deciso di fare il giocoliere”?

Romy: no non l’ho mai pensato. Da piccola vedevo mio padre Sandro Meggiolaro fare il domatore di tigri, e vedevo le tante foto di quando era più giovane e faceva mille acrobazie al muro della morte, ho assistito mio fratello Bruno per anni con il suo numero di rettili e insetti velenosi, ad oggi vedo lo stesso lavorare insieme a mia cognata con le balestre (altro numero ad altissimo rischio), e questo per dire sinteticamente che al circo esistono tantissimi numeri molto pericolosi la maggior parte di quelli che mi vengono in mente ha un rischio dietro. Mio marito fa un numero che non siamo abituati a vedere, un’esibizione di altissima suspance, sicuramente molto, molto pericolosa, ma è la sua passione ed è conosciuto per questo, so come lavora e l’attenzione che ci mette, e attendo ogni giorno finisca il numero e mi dica com’è andata. E vi svelo un segreto io evito di guardarlo e ascolto solo la musica e so esattamente ogni applauso a quale esercizio corrisponde, e alle grida finali del pubblico esce sempre il sorriso… Quale miglior cosa nella vita se non fare ciò che si ama e ci rende felici.