Il Circo di Mosca: “Ci boicottano senza conoscerci”

Avatar Simone Cimino

I responsabili: “La scena si ripete in ogni città. Ci considerano bersaglio facile e un buon motivo per apparire sui giornali. Basta una visita all’interno dei nostri cancelli per far tacere tutte le dicerie sul nostro lavoro”

“Non è uno spettacolo nuovo, quello a cui assistiamo da parte di certa stampa e certe associazioni, però rimane uno spettacolo triste di linciaggio a cui è impossibile abituarsi”. A parlare, con un pò di amarezza,  sono i responsabili del Circo di Mosca, che è all’Elba da qualche giorno, circondato dapprima dalle polemiche ma subito dopo l’inizio degli spettacoli dall’entusiasmo del pubblico  alla fine di ogni show.  “L’invito al boicottaggio – dicono riferendosi alle polemiche degli ultimi giorni –  da una parte politica che dovrebbe più di altre riconoscere il valore costituzionale del lavoro che è tra i diritti fondanti della nostra Repubblica, stride come stridono le deboli argomentazioni che ci accompagnano, come un triste corteo- fortunatamente minoritario- in quasi ogni nostra tappa. Perché non c’è viaggio fatto dal nostro circo, che non sia circondato dalle polemiche di certi esponenti che ci considerano un bersaglio facile ed un buon motivi per apparire sui giornali. In genere basta una visita all’interno dei nostri cancelli per far tacere tutte le dicerie che circondano il nostro lavoro.

Nessun maltrattamento viene fatto sui nostri animali, giacché sono punibili penalmente. Ma l’ignoranza è molta, infinita, rispondere a tutte le dicerie si rivela quasi impossibile”.
“La prima confusione si ingenera quando si suggerisce, rimanendo seri, che un’amministrazione pubblica dovrebbe varare dei regolamenti atti ad inibire il nostro, regolarissimo- e regolamentassimo aggiungeremmo- lavoro. Non sanno, questi signori, che per motivi di strumentalizzazione politica, Giunte di destra e di sinistra, in varie parti d’Italia, hanno tentato di inserire questa forzatura nei loro regolamenti, bloccati decine di volte dal TAR. Questi amministratori hanno causato una spesa per i loro cittadini, costringendo le avvocature dei comuni a processi lunghi e costosi, ma hanno anche cercato di soffocare e far morire di fame dei lavoratori che, insieme ai nostri amici animali, sono con noi”.
“Nel comunicato di Rifondazione Comunista si accenna ad ‘atroci sofferenze’ alle quali i nostri animali, come quelli di tutti i circhi sarebbero sottoposti. Naturalmente ci si guarda bene dal documentare queste sofferenze di cui noi dovremmo essere genericamente colpevoli, seppure la responsabilità penale dovrebbe, come da Costituzione, essere considerata personale. Ci si affida al sentito dire forse per fare queste considerazioni? E non si rischia così di aprire le porte alla generalizzazioni e al razzismo nei confronti di una categoria professionale?

Nel comunicato poi troviamo questa curiosa affermazione: ‘ma in questo caso il Circo (questo circo), che già l’anno scorso aveva suscitato parecchie polemiche, poteva benissimo essere sostituito da ben altri spettacoli molto più belli e divertenti. Allora ci poniamo un altro quesito: Che bisogno aveva il neo- sindaco di Portoferraio di autorizzare questo spettacolo ?’
In primo luogo il nostro circo non ha mai e poi mai messo piede in questa bellissima isola, quindi è impossibile che noi possiamo aver mai fatto scaturire “polemiche” di alcun genere. Se le polemiche sono così sostanziate, comunque, possiamo immaginare il livello dell’anno scorso. Anche in questo caso, ci dovrebbe venire in soccorso la Costituzione, visto che non interviene il buon senso, e se anche ci fossero stati problemi l’anno scorso, non possono essere a noi ascritti.

In secondo luogo, il Sindaco non ha fatto altro che far rispettare le leggi nazionali in merito di spettacoli viaggianti e noi, come Circo di Mosca, non possiamo far altro che ringraziare la grande professionalità e disponibilità dell’amministrazione comunale, Ma non saremo noi ad insegnare il mestiere a chi crede di conoscerlo, come chi critica e accusa nel comunicato di RIfondazione, invitando coloro che hanno redatto questo non originalissimo comunicato, ad informarsi sugli obblighi di legge e sulle tematiche di cui intendono trattare”.

“Boicottare noi, per una mera strumentalizzazione ideologica, significa colpire famiglie, maestranze, imprenditori che lavorano tutti i giorni con le proprie forze. Invitare al boicottaggio della nostra azienda senza conoscerla, senza sapere nulla delle condizioni di vita degli animali e di chi opera è un gesto estremo, che non ci pare sia stato messo in atto ma nemmeno invocato per le aziende che fanno sperimentazione sugli animali, per gli allevamenti intensivi o per tutte le attività che presuppongono una inevitabile sofferenza quando non la morte dell’animale stesso. Colpire noi, perché ritenuti più deboli, non è certo un atto che si possa ritenere nobile, ma noi rispondiamo solo perché nei comunicati che vengono inviati senza troppo riflettere, spesso sono contenute affermazioni gravissime nei nostri confronti, non veritiere, ingiuste e spesso nemmeno documentate”.

“Opinioni in libertà, come l’equiparazione de circo al teatro e le altre considerazioni che in ambito accademico verrebbero probabilmente considerate delle autentiche corbellerie. Non crediamo che qualsiasi forma, di governo e di opposizione, sia aiutato da questo genere di propaganda, sciatta e disinformata. Non crediamo si faccia il bene dei cittadini/elettori che si vorrebbero mettere in guardia. Ma non saremo noi a giudicare il valore sociale delle parole di Rifondazione Comunista nella vostra città. Speriamo che la gente voglia venire a vederci ed avare la curiosità di conoscere quanto intensa, difficile, piena di sacrifici ma anche meravigliosa può essere la vita del circo, a strettissimo contatto con i nostri amici animali”.