KABUL – Altro che pagliacciate. Molti di loro non l’hanno mai visto, un circo; non sanno nemmeno cos’è. La guerra, quella sì, le bombe, la paura… Ma quando arriva il circo – qualunque cosa esso sia – vanno in visibilio come tutti i bambini. E parliamoci chiaro: il Mini Mobile Circus for Children non è il Cirque du Soleil, niente elefanti o giraffe o animali troppo ingombranti per una zona “delicata” come il sud dell’Afghanistan.
È, semmai, la sfida (vinta) di strappare un sorriso alla guerra. Di più: sono già oltre 850 i ragazzi – e le ragazze, con i loro hijab colorati – che da Kabul alle periferie del paese vanno a lezione di clownerie con la ong Mmcc: un carrozzone no-profit che non ha paura a piantar le tende a un tiro di fucile dai Talebani o nei campi profughi, là dove l’Occidente per ora non arriva o arriva così così, con un cilindro in testa e il naso da pagliaccio.
«L’idea è di far conoscere a questi bambini qualcosa di non violento e che non ha niente a che fare con la guerra, un’esperienza di vita pacifica che li prepari a vivere in pace in futuro” spiegano gli organizzatori. Di recente, i bambini reclutati dall’Mmcc hanno messo in scena uno spettacolo a Kabul, con tanto di trucchi magici e giochi con il fuoco. Sono già stati organizzati tour in Giappone, Germania, Danimarca e Italia (vedi il sito www.afghanmmcc.org). Il circo non è circo, del resto, se dove passa non sparisce qualcuno: è il treno da non perdere, per scappare via, lontano…