Il futuro è esperienza e l’innovazione è valorizzazione del meglio del classicismo. Questo è il messaggio che il Millennium ci consegna al termine di una bella giornata trascorsa sotto lo chapiteau a Latina.
Si distingue nel contesto nazionale. Elegante e senza animali, la creazione della famiglia Coda Prin sfida il tempo, vuole superare il presente e lanciarsi nel domani con i modi, lo stile, le figure del passato. Il Millennium esprime ricercatezza, creatività, attenzione al pubblico.
Derek Coda Prin fa tesoro di insegnamenti che arrivano da lontano. “Al numero con le scale mi ha iniziato mio padre Roberto, tanti anni fa. Non si è sui piedi, ma su una scala ed è impegnativo, la difficoltà c’è dall’inizio alla fine perché bisogna sempre essere concentrati. Lo porterò avanti fin che posso come una bella eredità”, ci dice con gli occhi felici e la voce accaldata di chi lavora duro.
Come fare circo tradizionale ai nostri giorni? Il contrasto tra nuovo e vecchio è in fondo un abbaglio. La modernità ammalia, è un miraggio, l’immagine di storie indimenticabili. Sperimentazione ed esperienza – lo si trascura spesso – sono due essenze interconnesse, l’una ha bisogno dell’altra. Alla radice della parola experientia c’è il verbo experiri, cioè sperimentare: oggi si sperimenta per fare esperienza e l’esperienza diventa la memoria che porti con te il giorno seguente. Il Millennium è un progetto propositivo ed entusiasmante perchè ha una Storia.
Con pochi passi entriamo in un teatro della Belle époque, ci ritroviamo immersi in un ambiente studiato, dal design retrò e raffinatissimo, in cui il pubblico viene preso per mano e condotto tra vivacissime emozioni: sbalordisce con i diablos di Michael Zorzan ed il verticalismo vertiginoso di Erik Triulzi, pulsa con l’estro temerario di Blaha Anett e Jhon Takamura, scoppia in una fragorosa risata con gli interludi comici di William Biasini, dei clown Cuginetti e dei Zorzan, applaude col naso all’insù alle evoluzioni al trapezio dei Flying Weiss.
Il riscontro è ottimo, le idee sono chiare, la strada è spianata: “L’eleganza interna ed esterna del circo è una nostra abitudine, fa parte del nostro stile, del nostro sistema di lavorare. Abbiamo l’obbiettivo di creare un contesto confortevole per il pubblico. La gente ha bisogno di trovare un ambiente accogliente, comodo, riscaldato, rialzato da terra, un ambiente di casa… Dopo la pandemia, abbiamo deciso di proseguire senza animali e questa scelta sta riscuotendo successo perché il pubblico vuole qualcosa di diverso. Fare a meno degli animali ci ha dato soprattutto la tranquillità sia amministrativa che lavorativa, perché c’è meno impegno, e ci ha spinti ad una scoperta dei numeri di abilità umana”. Il Millennium e la sua squadra di artisti offrono uno spettacoli di grande qualità, forte di pulizia, ottima illuminazione, amplificazione perfetta. Una realtà italiana convincente che brilla di luce propria.
Foto di Lucio Odore