“Successo di pubblico e di critica” si dice in questi casi: possiamo archiviare così la prima edizione di quel piccolo grande gioiello (custodito in uno scrigno altrettanto prestigioso) messo in piedi da Roberto Bianchin e Paride Orfei.
Il Circoteatro Ambrosiano ha concluso da poco la sua prima edizione registrando sold out tutte le sere con altrettante standing ovation, che per dirlo in italiano significa pubblico in piedi emozionato, entusiasta ed in visibilio per lo spettacolo appena visto.
Successo che ha già portato gli organizzatori a confermare anche il prossimo anno questo appuntamento (sempre a cavallo del carnevale) con un numero maggiore di repliche per dare modo a più persone di godere dello spettacolo e annunciando già un importante artista, anch’esso una riconferma: Paolo Casanova in arte Clown Carillon.
Già la sua presenza vale il viaggio ed il biglietto per la prossima edizione, ma sono sicuro che gli altri artisti non saranno da meno.
Se questo sogno è diventato realtà è grazie a quell’instancabile visionario che è Bianchin (che nonostante l’età – e qui vediamo come reagisce – ha la voglia matta di divertirsi di un ragazzino) e alla praticità ed esperienza di Paride Orfei, affiancato nella vita e nel lavoro da Sneja Nedeva protagonista in pista con un elegante e preciso numero di tessuti aerei e anima dell’accademia Piccolo Circo dei sogni.
Una straordinaria professionista dal notevole talento che ora si dedica alla formazione degli artisti di domani.
Tra mostre, convegni e spettacolo il CircoTeatro Ambrosiano è riuscito a ricordarmi perché amo così tanto il circo (a volte tendo a dimenticarlo preso da analisi tecniche o ricerca spasmodica dell’adrenalina a tutti i costi). La cassa di risonanza del Teatro Gerolamo ha amplificato le sottili e delicate emozioni che si sono alternate in pista risvegliando negli spettatori una voglia matta di circo.