La vecchiaia è il tema dell’ultima creazione di Cirkobalkana, progetto in comune di tre compagnie circensi, una serba, una croata ed una francese.
Per tre settimane del mese di settembre un tendone giallo e rosso campeggiava sul prato del Museo di arte contemporanea di Belgrado, spazio abitualmente deserto dopo al chiusura del museo nel 2007. E’ in quel luogo, proprio di fronte alla fortezza di Kalemegdan, frequentato soprattutto da chi va a passeggiare per godersi la bellezza serena della confluenza tra Sava e Danubio, che il collettivo serbo-croato-francese Cirkobalkana aveva infatti deciso di far tappa.
La situazione è frizzante, si incrociano di continuo decine di persone che si riparano all’ombra del tendone. Tra loro anche i membri dei tre gruppi protagonisti di Cirkobalkana: Cirkusfera (Serbia), rappresentato da Milan Manić, Cirkorama (Croazia) rappresentato da Domagoj Šoić e Jadranka Žinić Mijatović e Cirk’Oblique (Francia) rappresentato da Marie Mercadal e Arnaud Essertel. Assieme a loro i membri della compagnia Čarobnjakov šešir di Pola ma anche artisti di strada provenienti da tutta la Serbia, apprendisti acrobati, gruppi teatrali e curiosi venuti a partecipare al laboratorio d’equilibrismo o semplicemente passati per condividere un caffè in quest’atmosfera insolita. Quest’anno il progetto Cirkobalkana si è posto un nuovo obiettivo. Oltre al programma degli spettacoli, di concerti e di laboratori introduttivi all’arte circense è prevista anche la prima dello spettacolo Oldness. E’ una produzione comune sul tema universale ma difficile della vecchiaia.
Un tema trattato con molta delicatezza e poesia ma anche con un certo humor e quest’ultimo è senza dubbio la chiave di successo dello spettacolo. Alla prima il tendone è pieno, successo poi riconfermato nelle due successive rappresentazioni belgradesi. La scomodità delle gradinate improvvisate è presto dimenticata. Fin dalle prime note di una musica allo stesso tempo gioiosa e nostalgica ci si ritrova immersi in un’atmosfera agrodolce e veniamo accolti da un’anziana affascinante, che potrebbe essere la nostra nonna. Serve del talento per farti ridere delle vicende della senilità senza mai cadere nella caricatura. Cirkobalkana riesce a farci penetrare nell’universo intimo di questa donna anziana, tutta chiusa nei suoi ricordi, che si batte tra allucinazioni e sogni. Giocoleria, magia, commedia, mimo, trapezio tutte le tecniche del circo si mescolano per farci condividere un intenso spettro di emozioni, tutte delicate.
E alla fine dello spettacolo, tra risa e lacrime, i più piccini come i grandi, tutti sono sotto lo charme e la meraviglia di un momento di tenera follia. La creazione Oldness, presentata nel contesto del festival Bitef Polifonija, è frutto di un progetto sostenuto dall’Istituto francese di Belgrado. Ha implicato numerosi scambi via Skype durante i quali si è portato avanti il lavoro di cui si erano gettate le basi durante uno stage residenziale del collettivo in Francia, nel novembre scorso. Questo lungo periodo di gestazione ha permesso di confrontare anche le abitudini di lavoro di differenti paesi. Arnaud ha apprezzato il “Balkan touch” che, a suo avviso rappresenta “una vera forza di improvvisazione” anche se spesso questo significa saper gestire l’imprevedibile ed aver capacità di adattamento. Milan invece è rimasto impressionato dalla capacità organizzativa della compagnia francese anche se a volte questo implica molto tempo passato a discutere. Ma, nel corso dell’avventura in comune, le differenze hanno lasciato spazio ad un vero spirito di famiglia.
Di prova in prova, rifinitura dopo rifinitura, lo spettacolo si trasforma, s’affina, quella scena è da rifare, le luci devono essere riviste. La vigilia della prima si leggono sui visi la stanchezza e l’agitazione. Ciononostante l’umore rimane gioviale: si tratta di una gioiosa eccitazione, di un senso di appartenenza, l’impressione di partecipare alla stessa avventura, di essersi imbarcati sulla stessa nave. “Abbiamo ancora alcune fragilità in vista di domani”, nota Marie ricucendo il suo vestito che si è stappato durante l’ultima prova. Ciononostante la tranquilla sicurezza mostrata da Jadranka dimostra che se anche tutto è lontano dall’essere a sposto questo fa parte della vita del circo.
Tutto questo nutre la creatività ed è un catalizzatore necessario alla nascita stessa di uno spettacolo tanto quanto le lunghe discussioni, le centinaia di caffè condivisi, le mattinate difficili sotto la pioggia, i molteplici aggiustamenti dei singoli movimenti, i momenti di dubbio e o momenti di esaltazione degli uni o degli altri. Il gruppo di Cirkobalkana era a Pola sino al 25 ottobre, ma continua la sua strada per Zagabria e Banja Luka.
Anne Brisset