“Light Work” di Many Hands

Avatar Roberta Gulisano

Come si suol dire: il titolo è già un programma!

Many Hands è un gruppo di sei acrobati provenienti da mezza Europa (Polonia, Francia, UK, Paesi Bassi) e Cile; nel 2021 Kat, Sophie e Alec iniziano a dare vita alla compagnia, che fa base in UK, arruolando più tardi altri componenti con cui portare in scena Light Work, il loro primo spettacolo, che gioca sull’espressione idiomatica: “Many hands make light work!” (molte mani fanno il lavoro leggero).

Sono andata a vederli in una piovosa sera di ottobre al Worthing Pavillion – un piccolo teatro-auditorium del Sussex, in cui si esibivano nell’ultima data della loro intensa stagione estiva.

Tute da lavoro e scena nuda, lo spettacolo si svolge a livello della platea dando subito l’idea di una performance di acrobatica nata per l’esterna. Tre uomini, tre donne e musiche originali suonate dal vivo da Alec – settimo membro polistrumentista – per raccontare la routine e la fatica del lavoro che riduce i corpi a fantocci inermi, fantocci che prendono vita e forza nel momento in cui iniziano a lavorare insieme, facendo squadra. Lo spettacolo di acrobatica a terra, si basa principalmente sul banquin, dove le tre donne sono le principali flyers: lanci, torri umane, volteggi e atterraggi di notevole difficoltà; la scelta delle figure performate è a volte ripetitiva, nonostante lo spettacolo duri 45 min, e di sicuro la tecnica degli artisti meritava una maggiore possibilità di espressione. La predominanza della musica e alcune scelte coreografiche, fa percepire una influenza di danza acrobatica nella regia.

Da spettatrice, avrei preferito uno storytelling più corposo e un po’ più di “amaze” (meraviglia). 

…Che poi al circo che ci vai a fare se non ti resta la meraviglia?

“That’s the wonder of the circus: using art to make us believe that we can do more and be more”

(Questa è la magia del circo: usare l’arte per farci credere che possiamo fare di più ed essere di più)