3.800 dipendenti, 9 spettacoli itineranti nel mondo e sette città internazionali che ospitano quelli fissi (nella sola Las Vegas ne vanno in scena 8 in contemporanea). Cirque du Soleil ha riscritto, in 30 anni di vita, la storia del Circo trasformandolo, da spettacolo in apparente irreversibile decadenza, a vetrina di tutto il meglio che la giocoleria, gli acrobati e i mimi hanno saputo creare in questi decenni.
Un circo senza animali (e senza le annesse polemiche di sfruttamento e sofferenze) e con i migliori artisti delle più nobili tradizioni acrobatiche internazionali (cinese e russa in primis) alla costante ricerca dell'innovazione, dell'esercizio che spezza il respiro, del mai visto, mai pensato, mai tentato.
La sublimazione di decenni di esercizi, spettacoli, evoluzione tecnica, tecnologica e scenografica. La formula Cirque du Soleil funziona ancora a meraviglia, macina sold out in tutto il mondo e regala emozioni ad un pubblico di ogni età.
La tappa milanese dello spettacolo "Quidam" – al Forum di Assago ieri la prima, repliche fino a domenica 23 – non sfugge a questa regola. Immancabile l'orchestra dal vivo (se Allegria, lo spettacolo più famoso di questa compagnia canadese puntava su sonorità italiane, "Quidam" vira verso suoni tzigani con forte impronta di violini) e una quarantina tra acrobati e clown. Due ore di spettacolo prima della standing ovation finale per la gli artisti internazionali che si susseguono sul palco.
"Quidam" non è probabilmente il migliore tra i venti spettacoli creati dalla compagnia ma non fa certo mai rimpiangere i soldi spesi per il biglietto. Rimane un evento unico che non dovreste farvi sfuggire qualora fosse a una distanza ragionevole dal vostro luogo di residenza.
(Fabrizio Zanoni)