Reportage da Mirabilia 2024  

Cuneo, 31 Agosto 2024. Mirabilia, il gigante favoloso, si è risvegliato anche quest’anno, per la diciottesima volta. L’apollineo Fabrizio Gavosto, Direttore Artistico, e l’Associazione IdeAgorà hanno ridestato la loro magica creatura, forse mettendole in bocca un magico cartiglio con le parole segrete della vita.

Per rendere giustizia alla sua importanza, questo straordinario festival multidisciplinare va immaginato con i contorni della favola o del prodigio. 

Il titolo di quest’anno è Gimme Shelter, come l’inquieto brano dei Rolling Stones, ed è prevista l’esibizione di oltre cinquanta compagnie, con nove prime assolute o nazionali. Rende meglio l’idea immaginare Cuneo trasformata in un labirintico luogo delle meraviglie, dove appaiono decine di spettacoli d’ogni genere, anche contemporaneamente. Ognuno può guardare la mappa e scegliere il proprio percorso, oppure perdersi e lasciare che il fato lo guidi nel dedalo delle arti performative. 

Il mio cammino è iniziato nel pomeriggio di sabato, sotto un cielo opaco, con temperature quasi tropicali. Camminando per piazza Galimberti ho salutato da lontano Cometa Circus (bravi artisti) e mi sono lasciato alle spalle l’automobile scenica de “La Dyane”, simile a un vetusto trabiccolo da sfasciacarrozze abbandonato in mezzo alla piazza. Mi dico che dopo il furgone che non parte di Zloty e la Dyane guasta manca solo uno show titolato “La vespa scassata”. Cercasi meccanici circensi. 

Poco dopo arrivo al parco destinato alla messa in scena di “Dive/Journey” della compagnia giapponese “To R Mansion”. Si tratta di una peculiare forma d’arte composita, che unisce in modo sapiente elementi di clownerie, mimo e trasformismo. L’insieme ha un tono inconsueto, un profumo d’estremo oriente, e crea un’atmosfera piacevole per il pubblico, accogliente. È comicità giapponese, assolutamente squisita, famigliare ma straniante. 

Spente queste particolari voci d’Oriente raggiungo lo chapiteau di “La Faux Populaire Le Mort aux Dents” per assistere a “Cabaret Renversé”, mentre il pomeriggio sfuma nella sera senza spegnere il sole ardente. 

Si tratta di uno spettacolo con degustazione di vini del territorio, ma a inebriarmi più del vino è stata la bellezza della proposta artistica, che ho trovato entusiasmante. Soprattutto colpisce la ricchezza espressiva, la varietà. Tutto è incardinato sul rapporto di coppia dei due artisti in scena, affettuoso e a tratti conflittuale, espresso con gli strumenti dell’arte circense. Si tratta di grande circo, pieno di colpi di scena, dove colpiscono la versatilità e la perfetta armonia. È completamente perso l’effetto dei numeri messi in fila a tavolino in stile gran galà: tutto pare nascere spontaneamente, in modo naturale, quasi capitasse per necessità. Non intendo dire di più, nessuno spoiler. Qui la bellezza è dolce e ferina; eros e thanatos vanno a braccetto. Trovate il modo di andarlo a vedere. 

E poi la notte. Mirabilia a tarda ora svela i suoi segreti più reconditi. Quasi mai la grande arte, specie quella senza censure, è adatta ai bambini: l’ora tarda serve a fare comprendere ai genitori, persino ai più distratti, che certi spettacoli non sono adatti ai loro figli. 

Alle 23:40 inizia, con un piccolo ritardo, “Clic” della compagnia “Trukitrek”. All’ingresso una figura dalle occhiaie nere come la pece accoglie il pubblico, mettendogli le mani sul capo come a prendere le dimensioni del cranio, o abbassandogli la palpebra inferiore per guardare la congiuntiva, alla ricerca di segni di malattia. Clic è uno spettacolo di marionette per adulti dal cuore saldo, con note horror alla Cronenberg e cenni splatter. Parla di un mondo distopico del futuro dove la salute è monopolizzata da una corporazione, la Mefisto, e gli uomini possono sostituire i propri organi interni con equivalenti robotici. Basta un clic sullo smartphone ed ecco un intervento chirurgico con sostituzione dello stomaco, oppure di un occhio, che viene cavato per impiantarne uno bionico. Cosa capiterà quando il protagonista deciderà di fare sostituire anche il proprio cuore? Questo è un altro spettacolo che consiglio di vedere, soprattutto a chi considera le marionette con troppa superficialità, senza cognizione del loro enorme potere espressivo. 

A mezzanotte e un quarto mi precipito poco lontano, in leggero ritardo, per vedere l’ultimo spettacolo della serata, il “Midnight Freak Show” di “The Gipsy Marionettist”. Anche in questo caso le marionette sono utilizzate in modo particolare, dissacrante e sfrontato. Solo per fare capire il mood, al mio arrivo una marionetta che impersona Hitler viene fatta sodomizzare da un’altra marionetta con le fattezze di Belzebù, sulle note di “My way” di Frank Sinatra. Lo spettacolo è macabro, divertentissimo e accattivante. 

Ognuno a Mirabilia sceglie il suo percorso, oppure si perde nel labirinto delle meraviglie. Tornando in hotel all’una di notte penso che troppo poco si è scritto su questo festival, che le pagine da riempire sarebbero moltissime e tutte diverse le une dalle altre. Il gigante si sta già per riaddormentare.