Un circo tutto per loro qui non l’avevano mai stato. E quando è arrivato, per migliaia di bambini e per le loro famiglie è stato come trovarsi immersi in una favola di Natale. Reale però, non di quelle evocate dalla fantasia.
Per una volta il quartiere di Scampia si sente al centro di una storia positiva e accantona l’attenzione mediatica morbosa, creata intingendo la penna nei luoghi comuni del quartiere abbandonato da Dio e dalle istituzioni, luogo del malaffare e della criminalità. Il male assoluto tratteggiato da Gomorra. Ma qui, hanno sempre ribattuto in tanti, c’è anche altro. Gli abitanti di Scampia, stanchi di certa retorica che fa di ogni erba un fascio, hanno accolto il circo di Rony Roller come un evento di festa e, allo stesso tempo, di riscatto. Una esperienza inattesa per chi abita le famose “vele”, cioè le abitazioni a forma triangolare che le cronache spesso e volentieri hanno fatto diventare simboli negativi.
I fratelli Vassallo sono i primi ad essere stupiti, non appena per l’accoglienza ricevuta ma anche perché hanno vissuto qualcosa di unico: la capacità del circo di calamitare sentimenti nobili, di creare comunità, di portare unità e festa laddove la vita spesso si dimostra avara di soddisfazioni e gratificazioni.
“Siamo davvero contenti per la risposta incredibile di questo quartiere alla presenza del nostro circo”, dice Daniela Vassallo. “Abbiamo visto negli occhi dei bambini di Scampia la meraviglia di trovarsi davanti ad un tendone, la gioia incontenibile di fare festa con lo spettacolo di artisti e animali, e anche noi siamo emozionati perché fare circo in questo modo significa qualcosa di profondamente gratificante e di socialmente utile”.
Il circo Rony Roller ha montato lo chapiteau nella piazza Giovanni Paolo II, davanti ad una scuola elementare. Quando i bambini sono usciti ed hanno visto per la prima volta il tendone bianco e rosso è stato come entrare in una favola. “Il circo è venuto qua?”, domandavano increduli ai loro genitori. Sì, perché è la prima volta che un tendone arriva a Scampia e si piazza sotto le vele, quasi a voler soffiare in esse lo spirito del circo, che è anche un po’ spirito del Natale. Lo disse Benedetto XVI nella storica udienza alla gente del viaggio nel dicembre del 2012: “L’allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica costituiscono proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con i piccoli e con i grandi, suscitando sentimenti di serenità, di gioia, di concordia. Con la varietà delle vostre professioni e l’originalità delle esibizioni, voi sapete stupire e suscitare meraviglia, offrire occasioni di festa e di sano divertimento”.
In quello che i fratelli Vassallo descrivono come “l’assalto al circo” da parte degli abitanti di Scampia, ha avuto sicuramente un peso anche questo: il tendone accogliente e pieno di vita è stato percepito come luogo concreto sotto al quale prendono forma sentimenti di serenità, di gioia, di concordia.
“Penso che per molti ragazzi di Scampia, una generazione e forse due che non aveva mai visto il circo, sia stato come vivere quei sentimenti in tutta semplicità, e in più l’orgoglio di avvertire che qualcuno ha pensato a loro, proprio per le feste di Natale”, spiega Daniela Vassallo. “Alcuni di loro hanno volti già segnati da esperienze difficili ma riconoscono subito il bello e sanno apprezzarlo, e da questo punto di vista fanno tenerezza, diversi di loro hanno anche stretto amicizia con noi e in particolare con mio figlio”.
Un bambino che abita in uno dei tanti appartamenti delle vele ha scritto una lettera a Babbo Natale. Quando la mamma l’ha aperta ci ha trovato scritto un desiderio: la richiesta a Babbo Natale di far si che tutti i bambini di Napoli potessero vedere il circo.
La lettera è arrivata alle autorità comunali dell’ottavo Municipio che hanno contattato i fratelli Vassallo per realizzare il sogno del bimbo. “Noi ci siamo resi totalmente disponibili”, dice Daniela. E così il 24 dicembre i bambini delle vele insieme a quelli di molti altri quartieri di Napoli sono entrati gratuitamente allo spettacolo. “Abbiamo vissuto un clima inimmaginabile, davvero commovente”, commenta Daniela.
Non sono gli unici spettacoli gratuiti proposti dal Rony Roller: altri ce ne saranno il 9 e 10 gennaio rispettivamente rivolti agli anziani e ai disabili. Mentre il ricavato dello show del 30 dicembre andrà in beneficenza all’Associazione Ciro Vive e vedrà la partecipazione di autorità civili, personaggi dello spettacolo e amministratori pubblici, dove è atteso anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. L’associazione “Ciro Vive” è stata fondata dai genitori di Ciro Esposito, Antonella Leardi e Giovanni Esposito. Ciro è il giovane tifoso del Napoli deceduto lo scorso 25 giugno dopo essere stato colpito da un proiettile al torace negli scontri che, a Roma, il 3 maggio precedettero la finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina. Quando sotto al tendone del Rony Roller viene portato in pista lo striscione con l’immagine di Ciro e la scritta “Ciro nel cuore”, il pubblico balza in piedi e dedica un lungo applauso a questo giovane di Scampia morto troppo presto e per una causa assurda.
A proposito di amministratori pubblici va sottolineato il ruolo avuto dal presidente dell’VIII Municipio, avvocato Angelo Pisani, che è stato determinante nel garantire la sistemazione del circo su area pubblica (dopo 33 anni in cui questo non avveniva), nell’accoglienza ricevuta dalla famiglia Vassallo e nella buona riuscita degli eventi rivolti alla popolazione di Scampia. E’ stato lui a promuovere anche la conferenza stampa all’arrivo del circo, che ha debuttato il 19 dicembre e rimarrà fino al 12 gennaio con due spettacoli al giorno (riposo solo il 7 gennaio), alle ore 17 e alle 19.30.
Il presidente Pisani ha lavorato con impegno, convinto com’è che il circo a Scampia sia anche un’occasione di riscatto e coesione sociale, cosa che nemmeno stavolta hanno invece capito gli animalisti, accolti col lancio di uova da alcuni abitanti di Scampia. E agli “animalisti dell’ultim’ora” Pisani ha detto senza mezzi termini che “venire a contestare il circo proprio in questi giorni a Scampia non è solo chiaramente pretestuoso, ma risulta anche un’offesa al buon senso.
Per quanto ci riguarda, rientriamo in quella stragrande maggioranza di persone comuni le quali ritengono che il circo possa continuare ad essere nel mondo una nobile arte, purché tutto avvenga nel pieno rispetto e tutela degli animali, oltre che delle persone. Per questo non permetteremo a nessuno di guastare uno svago natalizio ai bambini del nostro quartiere, tanto meno se lo scopo è quello di fare l’ennesima passerella per forme di associazionismo autoreferenziali e ampiamente superate dai tempi”.
E ieri il circo Rony Roller è stato insignito di un premio che nelle passate edizioni è andato, fra gli altri, a Franca Rame e al giornalista sportivo Ivan Zazzaroni.
Si tratta del premio Gallo d’Oro 2015 e la motivazione risulta non poco significativa: per il lavoro svolto dal circo a Scampia sia dal punto di vista dello spettacolo che, soprattutto, da quello sociale. Contribuendo a rivalutare l’immagine di Scampia, spesso alla ribalta solo per episodi negativi, legati alla criminalità organizzata, che invece si dimostra capace di rivelare storie positive, aiutando quindi il tanto buono che qui abita a prendere il sopravvento. Prezioso anche il commento del presidente della VIII Municipalità: “Ho sempre creduto nelle potenzialità di iniziative come queste, esempi di normalità e di rinascita per una zona che non è soltanto degrado e illegalità. Stiamo lavorando per realizzare, in collaborazione con il circo, altre importanti iniziative a carattere sociale”.
Se non è questa una favola di Natale!