Stop ai circhi con animali in Lombardia: è arrivato il momento di guardare la luna

Avatar Fabrizio Procopio

In questi giorni è stata battuta la notizia per cui il Consiglio Regionale della Lombardia si sta muovendo per introdurre nella regione il divieto di attendamento per circhi con animali. Ne parla molto bene CircusFans, ne delinea lo stato delle cose in maniera completa. Il portale a tema circo ha anche pubblicato l’articolo sui suoi canali social dove, ragionevolmente, si è scatenato un dibattito.

“Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”, questo famoso adagio è l’origine del titolo di questo articolo. Non voglio dare dello stolto a qualcuno, ma uso questo detto comune per chiedermi una cosa: ma staremo mica guardando il dito invece di concentrarci sulla luna.

Il Circo con animali a livello nazionale

In molti, commentando su Facebook, facevano giustamente notare che la legge regionale sarebbe in contrasto con la normativa nazionale. Si chiama gerarchia delle fonti, e su questa linea, sono state già dichiarate nulle varie delibere prese da singoli comuni, proprio perché appunto la legge nazionale prevale su tutte. Ma questo non risolve la questione: continuiamo a guardare la cosa sbagliata.

Ci siamo per caso chiesti come mai tutto questo astio nei confronti del circo con gli animali? La critica che spesso viene mossa: in molti fanno notare come un cane chiuso in appartamento sia peggio di un animale nel circo. La critica è legittima, ma non ha presa sull’opinione pubblica per convincerla che gli animali nei circhi stanno bene.

Allo stesso modo, pensare che tutto questo sia colpa della propaganda animalista, è prima di tutto miope e in secondo luogo non vero. Anche io ho dei dubbi sul fatto che le associazioni animaliste abbiano davvero a cuore il benessere degli animali, quanto il profitto. A dimostrazione, il caso che ha coinvolto Michela Vittoria Brambilla, da sempre contraria al circo con gli animali. Ma continua a non essere questo il punto.

Il Movimento Luddista e il progresso

Semplificando, voglio raccontarvi un episodio emblematico. Durante la Prima Rivoluzione Industriale, che portò le persone a vivere chiusi nelle fabbriche e ad avere come carceriere l’orologio, a cambiare radicalmente vita, si sviluppò il movimento Luddista. Era un movimento che non voleva più macchine in fabbrica. Era quindi un movimento di protesta operaia che voleva tornare indietro, non voleva la Rivoluzione Industriale. Chi vi partecipava distruggeva i macchinari da lavoro.

Questo movimento ha fermato il progresso? No, dopo la Prima Rivoluzione Industriale, ora siamo dentro la Quarta. Ma cosa voglio dire con questo? Ne ho già parlato qui su CircuNews: dobbiamo fare i conti con un mondo che è cambiato, con uno spettatore che ha una sensibilità diversa, non solo verso il circo con gli animali, ma verso gli animali in generale. Badate bene, non sto dicendo che sia meglio o peggio questa sensibilità, sto solo prendendo atto che sia radicalmente cambiata.

Una nuova era per lo spettacolo viaggiante

Dobbiamo fare i conti con questo cambiamento, e chi non sarà proattivo verrà spazzato via. Purtroppo non ci sono parole diverse per dirlo. Il circo italiano, in realtà, si sta già evolvendo, sta cambiando. Pensate a quanti circhi senza animali c’erano prima della pandemia, e a quanti ce ne sono oggi. Sono molti di più. Questo cosa vuol dire? Che in molti complessi hanno compreso che in questo momento, buona parte del pubblico preferisce il circo senza animali.

Quando ho criticato i cloni che nascono a bizzeffe sulla falsariga del circo sull’acqua, mi avete scritto nei commenti “beh, se al pubblico piace, ben venga farlo”. Ecco, il concetto mi pare proprio lo stesso. Attualmente il circo con animali piace a parte del pubblico: i tendoni pieni ne sono la prova. I sold out in confronto ai cinque animalisti fuori a protestare, ne sono la dimostrazione plastica. Oggi c’è ancora spazio per il circo con animali. Ma in futuro?

Se in circa 5 anni, i circhi con animali pare siano diventati una minoranza, in futuro cosa succederà? Da qui a cinque anni, quanti circhi con animali resteranno? E dico al di là di un’ipotetica legge che ne vieti l’utilizzo. Il mondo corre veloce: quello che in passato accadeva in 10 anni, ora accade in due.

Conclusioni

Vorrei sottolineare una cosa: in questo articolo, non ho scritto che sono contro il circo con animali, né mi sono espresso a favore di quello senza. Non ho espresso la mia opinione sulla questione: questo perché su alcune situazioni le opinioni non servono assolutamente a nulla, serve osservare la realtà e prendere atto di quello che sta succedendo e verso dove sta andando il mondo.

Mi spiace dirlo, ma le legittime proteste del mondo circense verso questi divieti, non cambieranno il corso della storia, come non lo ha cambiato il Movimento Luddista. Dobbiamo accettare che il futuro del circo, anche in Italia, sarà senza animali: volenti o nolenti. Ci vorranno 5 o 10 anni? Non lo so, ma la direzione è chiara.

Fare finta che non sia così, accusare gli animalisti di ogni nefandezza, dire che nessuno tutela la categoria, non porta da nessuna parte. In Regione Lombardia, pare che un solo partito non abbia votato a favore, questo dice una grande cosa: i partiti votano in modo da avere il favore del proprio elettorato, cercano di evitare di votare provvedimenti che ne possano ridurre il consenso. Se quasi tutti sono stati a favore, vuol dire che quasi tutto l’elettorato è a favore di quella misura.

Fa incazzare? Sì. Capisco la rabbia di chi ha portato avanti una tradizione millenaria, capisco la rabbia del vedere questo cambiamento in atto. Sono tutte cose legittime e questa rabbia non va giudicata. Ma il mondo sta andando in quella direzione. Possiamo fare qualcosa? Temo di no.