I GRANDI CIRCHI EUROPEI: MONOGRAFIA 4. MERANO, IL SOGNO DI UN BAMBINO.

Avatar Marco Mannino

Knut Dahl nasce in una famiglia ferma e sin da piccolo sogna di lavorare al circo. Da ragazzino, si propone come tuttofare, quando arriva un circo a Oslo. Intanto, raccoglie materiale da collezione e comincia a progettare il proprio circo. Appena diplomato acquista una tipografia e con i proventi mette da parte i soldi per il suo grande sogno, che realizza ad appena 22 anni, nel 1974. Inaugura il Circo Merano, rigoroso per organizzazione e all’avanguardia per standard di qualità (con particolare attenzione all’aspetto igienico). L’insegna la sceglie solo per la piacevolezza del suono, che ricorda un nome italiano -forse ispirandosi al circo Arnardo, istituzione circense nel suo paese- e non troppo lungo.

Insomma, facile da ricordare. Non condizionato da retaggi familiari circensi, segue da vicino le tendenze e i gusti del pubblico. E’ intenzionato a preservare il meglio delle arti circensi tradizioni, ma anche di introdurre la novità. Ogni stagione è una sfida alla creatività, qualità e innovazione. Il suo motto è “l’opera per gli occhi”. Knut non si riposa mai. Viaggia in tour da marzo a settembre e nel periodo di sosta, gira per il mondo per scegliere gli artisti avvalendosi di vari collaboratori che gli segnalano possibili ingaggi. E’ l’unico complesso che si spinge fino alla Finnmark, nel nord estremo della Norvegia. Negli anni 90 opera pure in Polonia.

Nel 2002 Dahl viene assalito dal desiderio di lasciare a seguito di un attacco da parte del Ministro dell’Agricoltura che sospetta maltrattamenti verso gli animali. Ma le reazioni generali lo inducono a chiudere la stagione con un “arrivederci” rivolto al suo pubblico, che lo saluta con un’ovazione. Restano tuttavia, pure in Norvegia, grossi ostacoli all’impianto dei circhi, legati principalmente a questioni logistiche delle piazze, perciò per il 2015 il Circo Merano opererà solo in autunno, ma ancora non si conoscono le date.