La lunga storia del Circo Pinder nasce in Inghilterra nel 1854 quando i fratelli George e William partono con la vela di una barca come tendone alla volta di Olanda e Francia. Per alcuni anni continuano la spola tra i due Paesi separati dalla Manica. Nel 1924 Arthur Pinder muore e il circo quattro anni dopo fallisce, rilevato da Charles Spiessert, ungherese appassionato di meccanica che dà impulso di rinnovamento all’insegna.
Inizia una lunga collaborazione con l’organismo di diffusione della Radio-televisione francese e durante il periodo di fermo tournée ospita il Cirque d’Hiver di Parigi.
Alla morte di Spiessert, nel 1971, il circo passa nelle mani di Jean Richard, attore francese che aveva dapprima partecipato a gala del Medrano, quindi fondato una propria insegna circense; e che realizza pure un parco divertimenti e l‘Hippodrome de Pantin di Parigi, per grandi eventi musicali (dove è stato riproposto Ben Hur in chiave circense).
Le finanze risentono di questi investimenti e dopo un mancato fallimento del 1978, cinque anni dopo, il marchio Pinder Jean Richard, viene rilevato da Gilbert Edelstein, ristoratore ex collaboratore di Richard, consulente della promozione anche di Bouglione e Amar.
Il nuovo proprietario è un ottimo imprenditore e rilancia l’immagine del Pinder, moderno ma a misura di famiglie, molto attivo nel sociale.
Gilbert può anche contare sui suoi due figli, Frederic e Sofia, ormai artisti di fama internazionale.
Sophie ha presentato per diversi anni i due elefanti del complesso, oggi è il Direttore Artistico del Circo, pur mantenendo il suo numero di illusioni magiche di elevato spessore.
Quanto a Frédéric, che è oggi uno dei più grandi domatori della sua generazione, si esibisce sotto il tendone con dodici leoni bianchi, in un numero unico.