È proprio così, ieri, giorno dei funerali dell’indimenticabile Moia Orfei, tutti gli occhi del mondo erano puntati sulla cittadina di San Donà di Piave, residenza dell’artista. Ad accogliere il feretro davanti al Duomo cittadino, che è arrivato su una carrozza nera trainata da cavalli bianchi lipizzani, mentre la banda suonava musiche circensi, si legge in una nota della Polizia, oltre 5 mila le presenze stimate, per un ultimo saluto alla regina del circo.
Alle prime file del Duomo il marito Walter None, i figli Stefano con la moglie Brigitta Boccoli; la figlia Lara, i nipoti Moira e Walter junior, Alexander e Manfredi e numerosi altri parenti, il sindaco Andrea Cereser in fascia tricolore, con il gonfalone della Città di San Donà di Piave e gli assessori Giampiero Piovesan, in rappresentanza di Noventa di Piave, e Daniela Donadello, per Jesolo.
Per Moira l’Amministrazione comunale di San Donà ha concesso l’uso del Centro culturale cittadino, sulla centrale piazza Indipendenza, come camera ardente. «È il dovuto tributo della città a un’icona italiana – ha detto il sindaco Andrea Cereser – ed è un onore che abbia fissato qui il centro della sua vita da giramondo, in un luogo storico quale è villa Ancillotto. Qui sono andati a scuola i suoi nipoti e vivono i suoi parenti, e San Donà è stata per Moira Orfei il luogo più vicino al concetto di casa».
Monsignor Piergiorgio Saviola della Fondazione Migrantes ha ricordato che sono migliaia le persone in Italia e in Europa vicine al cordoglio delle famiglie Orfei e Nones.
Durante l'omelia ha voluto dare «un grazie dal profondo del cuore a Moira per il grande contributo all'arte circense», invitandola a «continuare ad affacciarti con il tuo sorriso come quando ti congedavi dal tuo numeroso pubblico».
Liana Orfei, cugina di Moira, ha ricordato come «il pubblico la ha sempre ripagata perché era una dea», Alessandro Serena, nipote di Moira, ha sottolineato come «quando entrava in scena non serviva che ti dicessero che era una diva, lo vedevi. Tra i popoli gitani c'é la tradizione di chiamare "zio" o "zia" le persone degne di stima, pensate a quanti nipoti ha Moira».
Il biografo ufficiale di Moira, Sebastiano Sandro Ravagnani, ha detto che «molte persone stanno pregando per lei in tante parti del mondo, stamane è stato piantato un albero sulle colline di Gerusalemme dedicato a lei, ci sono oltre 300 bambini adottati da lei in tutto il mondo».
Walter Nones, marito Moira, ha vinto l'emozione e ha deciso di parlare: «Grazie alla mia famiglia che ha sempre dimostrato grande affetto per Moira, grazie alle autorità e alla gente di San Donà e al popolo italiano».
Anche Antonio Buccioni, presidente dell’ente nazionale circhi, ha voluto ricordarla: «Moira non eri la donna più famosa del circo, tu eri il circo».
I commercianti sandonatesi hanno voluto ricordare l'artista esponendo nelle vetrine una locandina con la sua foto e la scritta «Moira Orfei, San Donà ti vuole bene».