La tenda del circo, come una mongolfiera, è ancorata al centro del grande prato. Come un marsupio, una bomboniera dei sogni; è un minuscolo mondo che racchiude tutto il mondo: un piccolo grande grumo di sangue, una piccola grande cellula pulsante, una piccola grande famiglia. Uomini, animali, razze, lingue, lacrime, sorrisi, musiche, danze, lazzi, drammi, illusioni, magie, rivalità, amori. Un orologio che batte le strade e le stagioni della vita.
È l’incipit di «Stella e il circo» (Sperling & Kupfer, 210 pagine, 15 euro), ultima fatica letteraria di Ruggero Marino. Scritta per diventare un film, questa storia nasce dalla grande amicizia di Ruggero Marino con Riccardo Fellini, coautore, fratello di Federico e come lui molto legato al mondo circense, e racconta le vicende di Stella, cavalla sfuggita al controllo della sua padrona, che irrompe nel circo in cui lavora facendo precipitare il pagliaccio Pomodoro durante un’esibizione. La cavalla sarà allontanata dal circo per ritrovare la serenità perduta grazie all’aiuto e all’affetto di un bambino, Candido.
Scomparso nel 1991, Riccardo Fellini è stato attore e regista, da sempre legato alle atmosfere circensi. Giornalista, scrittore e poeta, Ruggero Marino ha pubblicato diverse opere tra cui, sempre con Sperling & Kupfer, «Cristoforo Colombo – L’ultimo dei Templari» e «L’uomo che superò i confini del mondo». Nelle duecento pagine di questo ultimo libro, impreziosito da numerose illustrazioni (in copertina c’è un bellissimo disegno di Federico Fellini), c’è tutto il fascino del circo. Un amore sincero. La passione per il più grande spettacolo del mondo. Il fascino di una fiaba moderna, tenera, delicata, commovente, venata di poesia. C’è l’atmosfera surreale di un microcosmo che da secoli continua ad affascire grandi e piccoli. Proprio come il libro.
Un racconto straordinario per adulti e bambini. E la magia del circo è proprio questa. Da sempre. Un’arca nomade sulla terra nella quale vivono in sintonia, collaborando amorevolmente, uomini e animali. Un «luogo» con le lacrime finte dei pagliacci e le risate vere, con i virtuosismi, la leggiadria, il coraggio, le sfide, i pericoli e talvolta anche il dramma. Come avviene anche nella vita.