Ritorna a Bologna l’erede della celebre dinastia Colombaioni, da 400 anni maestri assoluti dell’arte del Clown e l’ultima compagnia esistente specializzata nel repertorio delle “farse”. Spettacolo adatto anche alle famiglie!
Uno spettacolo essenziale, fatto di pochi stracci di scena: scope, sedie, colini e sciabole, da giostrare sugli umori e la sensibilità del pubblico. Le “dotte” rivisitazioni filologiche del clawn, gli sgambetti, i nonsense e i funambolismi apparentemente senza canovaccio dei cvolombaioni, fanno lo strano effetto di trovarsi di fronte a qualcosa di trasparentemente surreale. Dalle gags demenziali si passa al “tragico” di Shakespeare dove i Colombaioni parodiano il “Giulio Cesare”, fino ad arrivare a mimare il nulla.
E’ qui, dove magia, luce e musica si fondono in percorsi inestricabili, che nascono le suggestive movenze del Contact; le sinuose e ipnotiche danze del fuoco; le esilaranti e ironiche gesta di improbabili viaggiatori che, dotati di valige di cartone e naso rosso sanno strappare un sorriso anche al più scettico spettatore.
Leris Colombaioni è l’ultimo discendente di una delle più antiche famiglie italiane di tradizione clownesca. La genealogia, che parte dal Padre Nani, grande clown e protagonista del film “I Clown” di Federico Fellini, risale nei secoli fino ai “Travaglia”, compagnia di commedianti che girava di corte in corte a partire dal 1570. Debutta con il circo di famiglia nel 1958, all’età di 5 anni in una borgata di Roma. Nel 1960, assieme al padre e alla madre Huesca Giulia, si esibisce nel prestigioso circo Darix Togni. In seguito si cimenterà con l’avanspettacolo, la rivista, il teatro, il cinema e la tv. Com’è caratteristico della formazione circense egli apprende una vasta varietà di tecniche. Personalmente è convinto che per esprimere il proprio clown interiore al meglio, si debba anche saper essere un saltatore, un acrobata, un cantastorie, un narratore, un giocoliere, un saltimbanco e un attore.“