La principessa, che possiede due elefanti, ha lanciato una petizione affinché il circo diventi «patrimonio dell’umanità». E condanna chi critica l’uso degli animali durante le esibizioni: «L’uomo sta distruggendo i loro habitat naturali: il problema non è al circo ma altrove»
Il circo a Monaco è un’istituzione. E la principessa Stéphanie è quella che ha più a cuore artisti e animali. Così la 52enne, durante la 42edizione del Monte Carlo Circus Festival (fondato nel 1974 dal padre Ranieri III), ha deciso di dire la sua sulle polemiche , per lei ingiustificate, che con sempre più forza si scagliano contro l’uso degli animali durante gli spettacoli circensi.
«È arrivato il momento di agire! Non tutti gli animali da circo sono infelici», ha dichiarato ad AFP la sorella di Alberto II, annunciando il lancio di una petizione che chieda all’UNESCO di designare formalmente il circo tradizionale come «patrimonio dell’umanità».
Lei, oltre ad aver ereditato la passione per il circo dal padre, ha sperimentato fino in fondo la vita da circense nel 2001, quando in roulotte ha girato per tutta l’Europa al seguito del compagno, il domatore di elefanti Franco Knie. Per poi sposare, pochi anni dopo, Adans Lopez Peres, artista di circo portoghese. Inoltre la principessa, che oggi condivide quest’amore con la figlia Pauline (nata dal primo matrimonio con l’ex bodyguard Daniel Ducruet), possiede due elefanti, Baby e Nepal, salvati dall’essere abbattuti da un circo di Lione perché ritenuti «malati», che vivono nella tenuta reale di Roc Agel.