«Ho deciso di chiudere la campagna elettorale come nessun altro politico in Italia aveva mai fatto prima per denunciare tutte le promesse elettorali irrealizzabili fatte in queste settimane da molti esponenti politici, sia di centrodestra che di centrosinistra». Così il candidato al Senato per Noi con l'Italia Flavio Tosi ha annunciato la sua presenza giovedì 1 marzo all'American Circus di San Giovanni Lupatolo: «Ormai manca solo che qualcuno prometta agli imprenditori la restituzione delle tasse pagate negli ultimi vent’anni. – ha poi specificato Tosi – Perciò ho deciso che il primo marzo, nel Veronese, chiuderò la mia campagna elettorale al circo, che è arte molto più seria e nobile di certi politici».
Serietà e promesse concrete, questa la ricetta dell'ex sindaco di Verona in vista dell'appuntamento elettorale del 4 marzo. E su un tema molto delicato quale quello della sicurezza, proprio in queste ore lo stesso Flavio Tosi è voluto ritornare per chiarire quali saranno i punti fondamentali del suo mandato in caso di elezione in Parlamento: «Le nostre proposte in materia di sicurezza sono, anzitutto, l'aumento delle pene contro chi compie reati predatòri o reati contro la persona. La legittima difesa all'interno del proprio domicilio o del proprio esercizio commerciale deve essere sempre presunta, vale a dire la difesa è sempre legittima. E inoltre nessun risarcimento può essere previsto nei confronti di chi viene ferito o si ferisce mentre sta commettendo un reato predatorio. Bisogna ridurre l'età per la punibilità a 12 anni, perché ormai ci sono purtroppo reati gravissimi compiuti da ragazzini».
«Lo stesso sitema carcerario va riformato, – ha quindi aggiunto Tosi – prevedendo come negli Stati Uniti anche la gestione privata delle carceri, o anche l'obbligo per i detenuti di lavorare e, infine, utilizzando anche le caserme dismesse per ovviare al problema del sovraffollamente carcerario».
Qualche parola Tosi ha poi voluto dedicarla anche in merito alla questione dei flussi migratori: «È necessario prevedere accordi bilaterali con i Paesi di provenienza, perché un detenuto straniero sconti la pena nel suo Paese d'origine, dove la sua detenzione costa un decimo di quello che costa in Italia, perché a noi costa 200 euro al giorno. E poi, – conclude il candidato di Noi con l'Italia – bisogna togliere o diminuire tutte le attenuanti, gli sconti di pena, la fattispecie della continuazione del reato, quindi tutte quelle modalità attraverso le quali il delinquente ottiene sconti di pena. Ciò significa dunque accelerare il sistema con norme secche, rigide e di facile applicazione, in modo che non ci sia discrezionalità da parte del magistrato giudicante».