La risposta del presidente Buccioni alla lettera dei fratelli Zoppis

Avatar Simone Cimino

Il presidente Buccioni Cari Fratelli Zoppis,
il Circo italiano sta attraversando un passaggio cruciale della propria storia, nella quanto mai lodevole ottica di disegnare il proprio futuro, di pervenire – in altre parole – ad un approdo che possa assicurare al Circo un futuro di certezza e tranquillità in linea con la sua splendida storia.
Appare fondamentale, in tale prospettiva, a mio modestissimo parere, esercitare il massimo del buon senso da parte di ciascuno e di tutti, rifuggendo il pericolo di compromettere il buon lavoro fin qui svolto, di fronte a piccoli e meno piccoli incidenti di percorso.
Al riguardo invito voi e quanti avranno la bontà di soffermarsi su queste poche righe, a rileggere la mia copiosa intervista – dal titolo “Agenda Circo” – rilasciata a Circo.it (portale di informazione dell’Ente Nazionale Circhi) nella imminenza delle festività natalizie e che ben analiticamente esprime le speranze e le preoccupazioni di chi da 24 mesi avverte pienamente la responsabilità di assicurare questo epocale passaggio. Ciò per stare alla sostanza.
Quanto al programma televisivo, che fondamentalmente ha offerto spunto per la vostra missiva, senza voler in alcun modo minimizzare, avverto però nel contempo l’opportunità di non enfatizzare i suoi giusti limiti. Sottolineo due aspetti che voi già opportunamente evidenziate:
il primo, positivo, è che la trasmissione si inserisce in un contesto di ritrovato interesse mediatico, in gran parte lusinghiero, nei confronti del mondo circense; il secondo, più specificamente su quella trasmissione, sulla quale ho preso le dovute attendibili informazioni, circa l’inconsueta (per l’emittente di Stato) approssimazione con la quale è stata realizzata dalla Rai e che, per esempio, ha determinato un assolutamente scadente contributo artistico.
Valga il vero; a me sicuramente, anche se è poca cosa, ma al pubblico televisivo e non, resta inequivocabilmente evidente, grazie a Dio, come la gente del Circo in larghissima misura e senza che le inevitabili eccezioni alla regola possano in alcun modo comprometterne la complessiva e positiva immagine, sia costituita da persone e famiglie da sempre dotate naturalmente di senso del coraggio, spirito di sacrificio, di innata dignità e orgogliosa fierezza, laboriosa ed onesta componente della società nazionale.
Invito accoratamente voi e tutto il circo italiano ad un sapiente esercizio del buon senso e a considerare chiuso l’episodio senza ulteriori strascichi. Porterò ostinatamente avanti il mio programma e semmai non dovesse vedere la realizzazione che desidero, al momento opportuno, e solo allora, ne indicherò motivi e responsabili.
Molto cordialmente
Antonio Buccioni

circo.it