Alberto Bonisoli, il nuovo ministro dei Beni culturali

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Design, moda e formazione. Sono le competenze del padano Alberto Bonisoli, l'uomo indicato dal premier Giuseppe Conte per la guida del ministero di Beni culturali e turismo. Bocconiano, classe 1961, il ministro che succederà a Dario Franceschini nella tutela, la gestione e la promozione del patrimonio culturale italiano, ma a sorpresa – almeno per ora- anche delle politiche per il turismo (il ministero che M5S avrebbe voluto scorporare) e' attualmente a capo della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, istituzione privata presente in 80 paesi che dal 1980 si occupa in Italia di moda, grafica e design, e presidente della rete delle Scuole di Moda. Sposato e padre di due figlie, ha detto nelle scorse settimane di avvertire l'incarico di ministro "come una sfida complessa che affronto mettendo a servizio le mie competenze e mettendo in gioco quello che sono".  A lungo professore di Innovation Management alla Bocconi, Bonisoli non sembra essersi mai occupato in particolare di patrimonio culturale, interessato piuttosto ai temi della formazione e dell'insegnamento, sua dichiarata "passione", per i quali vanta collaborazioni nazionali ed internazionali, in particolare con l'Unione Europea e il Miur. Un profilo manageriale, orientato in particolare sulle tematiche della innovazione dello sviluppo, aperto ad una collaborazione tra "le capacita' del pubblico e le potenzialita' del privato".