Nella Cripta del Santuario, l’ultimo saluto a Lidia Togni. Sarà seppellita a La Spezia

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SIRACUSA – È stata la cupola del santuario della Madonna delle lacrime di Siracusa l’ultimo tendone di Lidia Togni, 86 anni, una delle colonne portanti del mondo circense italiano, scomparsa domenica scorsa nella città aretusea mentre con il suo circo era in tournée in Sicilia. Ha compiuto fino all’ultimo giorno la missione circense, quella di non abbandonare mai il suo tendone. Vocazione che il vicario diocesano, monsignor Nuccio Amenta, che ha celebrato stamattina le esequie, citando Papa Francesco ha ricordato essere “messaggio di bellezza e allegria in un mondo cupo e triste”. Opera che, come ha raccontato il figlio Vinicio, quest’anno non avrebbe dovuto svolgersi in Sicilia. Ma come un richiamo ancestrale era stata proprio Lidia Togni a volere questa tournée, adesso: di famiglia circense, era nata per caso in Sicilia, a Ragusa; ed è venuta a morire nella terra che le ha dato in natali.

“Era molto legata alla sua terra – racconta Vinicio – È stato un volere della mamma, venire quest’anno. Un suo desiderio improvviso che ci ha fatto stravolgere tutti i programmi, e lo scorso Natale grazie al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, siamo riusciti a essere a dicembre a Palermo”. Altri richiami della terra natia: la malattia al cuore da curare all’Ismett di Palermo. “Avanguardia mondiale – racconta sempre Vinicio – Si sono messi tutti a disposizione. Sono stati eccezionali. La mamma dalla sua terra ha avuto tanto. Siamo tristi ma, nella ineluttabilità della morte, siamo felici che sia avvenuta qui. La mamma ha girato il mondo intero, molto più di noi, e in un mondo difficile: erano le navi da guerra a portare la famiglia Togni a fare gli spettacoli a New York. Ha girato il mondo ed è ritornata a casa: questo è molto toccante”.

Le piaceva Siracusa e tra gli spettacoli ad Augusta e San Giovanni la punta, la decisione di sostare proprio nella città di Aretusa, nell’area di via Algeri dove era stato piazzato il tendone e dove Lidia Togni è morta domenica mattina. La solidarietà taciuta: “Aveva piacere a portare il circo negli ospedali dei bambini – ricorda ancora il figlio Vinicio -. L’ultima volta a Palermo e a Agrigento per la scorsa Pasqua, come sempre aveva mandato i nostri clown. Chiedeva loro di fare anche i corsi alla Croce rossa locale affinché quella cosa non morisse con la partenza del circo”. Nulla di tutto ciò sarà disperso, secondo l’omelia di monsignor Amenta: “Tutto ciò che ha vissuto, realizzato, sognato, con la sua morte non è andato perduto. Tutto quanto di bello e di buono costruito, seguendo la vocazione cui Dio l’ha chiamata, non verrà dissipato. La vita di tanti si è intrecciata con la sua. E con essa l’esempio che l’arte circense porta con sé. Giovanni Paolo II – ha aggiunto il vicario dell’arcidiocesi di Siracusa – ai circensi disse: “Nell’offrire alla gente un divertimento sano e distensivo donate serenità e suscitate sentimenti di pace”. Papa Francesco in udienza con gli artisti del mondo circense, disse: 'Voi seminate bellezza e allegria in un mondo cupo e triste. E questa è opera di misericordia'”.

Dopo la cerimonia, nella cripta del santuario della Madonna delle lacrime, un breve corteo funebre fino ai viali del santuario siracusano. Poi la partenza. Lidia Togni verrà tumulata domani nel cimitero dei Boschetti a La Spezia, dove risiede la cappella di famiglia.