Il presidio animalista fa scoppiare la rissa

Avatar Simone Cimino

La politica dei presidi organizzati dalle sigle animaliste, ognuna delle quali cerca la propria visibilità (da considerare che ci sono anche gruppi animalisti che si candidano alle elezioni e questi per loro sono giorni di “marketing”) ai danni dei circhi, è da tempo una polveriera pronta ad esplodere in mezzo ad un pubblico fatto di famiglie e bambini. Lo sanno bene i circensi ma anche le migliaia e migliaia di persone che in varie parti d’Italia si recano ogni giorno al circo, costrette a farsi insultare davanti alla cassa da qualche facinoroso, anche se spesso i famosi presidi raccolgono 5-10 animalisti, non di più.
I manifestanti si piazzano all’ingresso dei circhi, cercano il contatto, offendono, sbraitano di tutto e di più per far sì che anche un novello San Francesco riesca a perdere la pazienza e scoppi il tafferuglio che permette ai suddetti di ottenere una notizia con fotografia, cosa che immancabilmente avviene (l’Ansa il 5 gennaio ha dato risalto a tre animalisti di uno sconosciuto gruppetto che ha detto la sua sullo sfruttamento degli animali). Ben consapevole di questo, l’Ente Nazionale Circhi aveva segnalato in anticipo alla questura di Roma le previste manifestazioni annunciate – con lo scopo dichiarato di “disturbare tutti i circhi in un solo giorno” – dagli animalisti per il 5 e il 6 gennaio davanti ai circhi presenti nella Capitale, prevedendo ciò che si è poi purtroppo verificato. L’Enc aveva messo nero su bianco la richiesta alla questura di Roma di verificare anzitutto se per i vari presidi fosse avvenuto il regolare e obbligatorio preavviso ex art. 18 del T.U.L.P.S n. 773/1931, evidenziando comunque che “sono purtroppo ricorrenti in simili manifestazioni ingiurie pesantissime nei confronti del pubblico (in massima parte formato da famiglie con bambini) che si reca agli spettacoli, che assumono non di rado i connotati di vere e proprie provocazioni che potrebbero sfociare anche in comportamenti violenti” e dunque “onde scongiurare comprensibili reazioni da parte del pubblico stesso e arrecare grave nocumento a cose e persone”, il presidente Enc, Antonio Buccioni, chiedeva alla questura di Roma di volersi attivare per le determinazioni del caso. Ma purtroppo non è servito nemmeno questo e il triste copione si è ripetuto.
In una Roma che ha visto colonne interminabili di gente mettersi in fila per assistere ad uno dei tanti spettacoli proposti in queste festività natalizie, la festa è stata in parte rovinata dai soliti noti. Questa mattina il titolare del circo di Spagna, Giorgio Montico, si è presentato al Commissariato di Polizia per sporgere denuncia-querela sui fatti accaduti ieri.

circo.it