L’American Circus riparte da Bergamo

Avatar Simone Cimino

Nuovi artisti in scaletta oltre ai numeri di famiglia. Dopo Bergamo seguiranno le tappe di Torino e Roma.

Da mercoledì all’11 novembre torna a Bergamo, dopo 15 anni di assenza, in fondo a via Borgo Palazzo (Celadina, Area Luna Park), il Circo Americano della famiglia Togni, il più grande circo del mondo a 3 piste.

Il nuovo spettacolo propone attrazioni internazionali, sontuose parate, animali da quattro continenti, giocolieri, acrobati dal talento multiforme, esilaranti clown, professionisti del brivido e artisti premiati al Festival del Circo di Montecarlo e all’International Circus Festival of Italy. Tra questi Flavio Togni, l’artista più premiato nel Principato di Monaco, che ha ricevuto l’ambito Clown d’Oro e tre Clown d’Argento. Flavio, che nella sua carriera ha addestrato oltre 500 animali (tra elefanti, cavalli e tigri) sarà protagonista di uno spettacolare carosello equestre sulle tre piste, insieme a Daniele e Cristina Togni. A Cristina, bella amazzone della famiglia Togni, l’onore del numero centrale con una pregevole esibizione con cavalli in libertà.

Sulle tre piste assisteremo a un confronto fra tre diverse tecniche di giocoleria, affidate ad altrettanti maestri di questa specialità: Alessandro Togni giocoliere sul cavallo, Bruno Togni esponente della cosiddetta giocoleria «in bouncing» e Sonny Caveagna, della giocoleria più tradizionale, protagonista di una performance con cerchi e clave. Uno dei momenti più attesi dello show è la performance alla «Ruota della morte» del Duo Kovatchevi, spericolati acrobati amanti del rischio, in grado di compiere evoluzioni senza alcuna protezione, su un’imponente pendolo che ruota a velocità sostenuta. Momento clou dello show, la serie di salti mortali all’esterno della ruota.

Gli Elastonauti sono protagonisti di una coreografia aerea al buio di grande intensità messa a punto da Claude Lergenmuller e utilizzata anche per la cerimonia di apertura dei giochi Olimpici invernali di Albertville. Altrettanto sorprendente e affascinante la contorsionista mongola con una performance che si è fatta applaudire negli spettacoli del canadese Cirque du Soleil. Quest’anno ricorrono i 250 anni dalla nascita del circo equestre dovuta al sergente britannico Philip Astley che nel 1767 diede vita a Londra ai primi spettacoli di circo. In omaggio a questa tradizione la famiglia Togni, nota in tutto il modo per le proprie produzioni equestri, proporrà l’alta scuola di equitazione, la cavalleria in libertà e l’acrobatica cavallo. E vedremo anche Bruno Togni che a soli 22 anni debutta ufficialmente a Bergamo con un maestoso gruppo composto da sette tigri del bengala (di cui una dal manto bianco) nate in «casa Togni» e cresciute e addestrate amorevolmente da lui stesso. Un artista che nonostante l’età dimostra già tutta la sicurezza, il carisma e il talento del padre Flavio, suo maestro ed esempio (siamo ormai alla quinta generazione della Famiglia Togni, che da 140 anni scrive la storia del circo affermando in tutto il mondo il marchio di famiglia.

In pista vedremo tre generazioni dei Togni. Tra i più giovani Claudio ed Enis, eccentrici saltatori al trampolino elastico, Adriana e Ilaria acrobate dell’aria, al cerchio. Le risate sono garantite da Joy Costa, giovane clown portoghese, campione anche nella giocoleria. Fiato sospeso grazie all’equilibrista sul filo Erik Niemen, intrepido danzatore su un cavo d’acciaio. E per finire un grande quadro acquatico con fontane, contorsionisti, ballerine e giochi pirotecnici nello stile dei grandi show di Las Vegas.