Svolta animalista, Gardaland dice addio ai delfini

Avatar Simone Cimino

Gardaland dice basta ai delfini negli spettacoli acquatici. La svolta animalista del piu’ grande parco di divertimenti italiano manda in pensione Robin, Teide, Betty e Nau, i quattro mammiferi cresciuti nel Palablu, all’ombra di montagne russe e cascate artificiali. Per loro una dorata vecchiaia in un acquario, probabilmente quello di Genova. La decisione e’ stata presa da Merlin Entertainments, la societa’ inglese proprietaria della struttura di Castelnuovo del Garda, che con i suoi 750 mila metri quadri e le 32 attrazioni si e’ conquistata – la classifica e’ di Forbes – il quinto posto tra i parchi di divertimento al mondo. ”Merlin ha nel suo dna una politica di profondo rispetto per gli animali – spiega il direttore del Parco, Danilo Santi – .La scelta di dire addio al delfinario ne e’ quindi una diretta conseguenza”. Un cambio di passo che va contro gli interessi economici della societa’, che ha in portafoglio, tra l’altro, le strutture di Madame Tussauds e Legoland, oltre all’acquario Wild Life di Sidney, e alla quale gli spettacoli acquatici del delfinario portavano in dote 759mila spettatori a stagione, praticamente il tutto esaurito. Ogni quattro persone che entrano nel parco, almeno una, infatti, sino ad oggi ha deciso di spendere i soldi per il biglietto supplementare del Palablu, allo scopo di assistere alle evoluzioni dei delfini. Una scelta etica, dunque, che ha fatto prevalere le ragioni di chi non vede di buon occhio l’esibizione di cetacei ammaestrati sulla passione di un gruppo di istruttori altamente specializzati che negli ultimi cinque anni aveva gia’ cambiato la ‘filosofia’ degli spettacoli, puntando piu’ sulla didattica che sull’intrattenimento da circo sull’acqua. A pesare sono state anche le polemiche per le morti di alcuni delfini del Palablu: nessuno a Gardaland puo’ dimenticare il 2000, l’annus horribilis in cui la Procura di Verona apri’ un’inchiesta per stabilire le cause della morte di quattro esemplari, deceduti misteriosamente nel giro di tre anni. ”Bisogna capire che Merlin e’ una grande multinazionale che attraverso i suoi acquari si impegna nella tutela delle specie marine – ricorda ancora Santi – a livello internazionale combatte contro la caccia delle balene. C’e’ chi vede una contraddizione tra questo impegno ambientalista e la presenza dei delfini nei parchi divertimento”. La vera sfida, ammette il direttore, resta quella del rinnovamento: ”Gardaland per mantenere il successo raggiunto – afferma – e’ condannata a cambiare e per questo quando immaginiamo come sara’ il Parco tra cinque anni non escludiamo nessuna ipotesi”.