La manifestazione ideata da Massimo Bottura è in programma il 22 e 23 giugno in piazzale Fellini e Lungomare in un gigantesco tendone colorato
Torna a Rimini, per la sesta edizione, “Al Mèni” (che tradotto dal dialetto romagnolo sta per “le mani”) ovvero “le cose fatte col cuore e con le mani”, un evento di alta gastronomia, artigianato e tradizione, che porta a Marina Centro chef stellati capitanati da Massimo Bottura. Assieme al grande chef emiliano ci sarà il “gotha” della cucina internazionale. Infatti la formula della kermesse riminese è nota da tempo. Accanto a Bottura, sotto i riflettori del felliniano “Circo 8 e ½”, saranno presenti 12 chef emiliano-romagnoli e 12 promesse della cucina internazionale che si esibiranno in showcooking e prepareranno piatti stellati a prezzi da street food. Sul lungomare i migliori prodotti del territorio fanno bella mostra nei banchi del mercato. Nella rotonda attorno al circo, speciali punti street food gourmet incontrano il gelato stellato. Un salone a cielo aperto di creatività e manualità ospita i migliori artigiani e designer. E poi la festa in spiaggia del sabato sera e il picnic stellato della domenica mattina nei giardini del Grand Hotel. Quest’anno l’evento sposa la filosofia “plastic free”, si impegna sul tema “mare bene comune” e nel contrasto allo spreco alimentare. Tutti i produttori e i punti street food gourmet utilizzeranno infatti solo carta o materiali biodegradabili per la somministrazione al pubblico e anche quest’anno continuerà la lotta allo spreco alimentare grazie alla collaborazione con Food for Good, che prevede il recupero del cibo non consumato al termine dell’evento: un impegno che da quest’anno coinvolgerà anche gli alberghi di Rimini con il progetto Food for Good Hospitality.
L’idea di “Al Meni” ha preso forma sei anni fa nella testa di Bottura , che ha immaginato un tendone del circo di ispirazione felliniana in mezzo alla piazza a lui dedicata e pensato a una grande celebrazione della cucina e dei prodotti dell’Emilia Romagna nel clima spontaneo di una festa di strada. A trasformare l’idea in un evento è stato il Comune di Rimini, insieme alla passione e al sapere dell’Associazione Chef to Chef Emilia Romagna Cuochi e di Slow Food Emilia Romagna, cui spetta il compito di esaltare i prodotti di una regione unica in Europa a vantare un paniere di 44 prodotti DOP e IGP.
Gli chef presenti quest’anno
Come sempre nutrito il parterre di chef capitanati da Massimo Bottura. Quest’anno, pur mantenendo l’usuale occhio al contemporaneo, il programma degli show cooking di Al Meni cerca di esplorare chef di grande scuola tradizionale e con attenzione agli ingredienti sostenibili e alla ristorazione a scarto limitatissimo. Ad aprire le dimostrazioni culinarie sarà Davide di Fabio, sous chef dell’Osteria Francescana di Modena, ambasciatrice della cucina italiana nel mondo. Ci sarà il ritorno di alcuni campioni assoluti della tradizione dell’Emilia Romagna come Franco Cimini e Giovanni Cuocci che addirittura porteranno con loro materie prime prodotte direttamente. C’è chi, come Rino Duca o Mario Ferrara, fonde la propria tradizione del sud natio con quella regionale creando cucine di personalità uniche. Ci sarà Luca Marchini, stellato modenese, e il suo rapporto elegante con la provincia emiliana più iconica. Marco Cavallucci, dopo anni di militanza alla guida di uno dei ristoranti che ha fatto la storia gastronomica dell’Emilia Romagna, ora applica la propria infinita esperienza su formati e preparazioni più tradizionali, rinfrescando con grande tecnica i prodotti della Romagna. Matteo Salbaroli e Michele Bacilieri hanno una cucina guidata dal senso per il mare e del rispetto della materia prima di due città silenziose come Ravenna e Ferrara. Raffaele Liuzzi è invece una delle cucine più creative della regione, con una incessante spinta alla ricerca e una contagiosa energia. Claudio Cesena è appena rientrato a Piacenza per il suo nuovo entusiasmante progetto che ricalibra il suo interesse proprio alla riscoperta della cucina artigianale della sua zona. Fra gli chef internazionali di questa edizione i talenti che anticipano tempi e luoghi, a partire da Bledar Kola, chef di riferimento in Albania dove è imprenditore e protagonista culturale. Due espressioni totalmente differenti della gastronomia canadese, Colombe Saint Pierre, esploratrice della diversità gastronomica del Quebec e attentissima alla sostenibilità dei prodotti e Jefferson Alvarez, che racconta i profumi del sud America dando già un nome assolutamente iconico al suo Cacao di Vancouver. Simone Tondo è una icona di Al Meni avendo partecipato a tutte le edizioni, a lui si aggiunge quest’anno quello che è stato il maestro di tutti gli italiani espatriati a Parigi, Giovanni Passerini che, col suo omonimo ristorante, ha portato per primo la qualità della cucina italiana contemporanea nella capitale francese. Ancora più al cuore di una idea di cucina comprensibile e attenta alla materia prima e agli artigiani, i lavori di Tischenko a Parigi, che addirittura ha una parte della carta dedicata alle tartare, o Marie Victorine Manoa di Lione, appena passata dall’ultima edizione francese di Top Chef. Non poteva mancare uno sguardo ad una cucina nordica contemporanea che si sviluppa su linee estremamente differenti con Evelyn e Kimdi Inari a Helsinki o Francisco Cardenas, sous chef cileno del Kadeau Copenhagen. Poi uno spunto internazionale dalla scena berlinese con la chef tailandese Dalad Kambhu che, dopo dieci anni di esperienza americana, apre un posto di cucina assolutamente personale nel cuore della capitale della new wave culturale Europea. Tom Anglesea è invece lo chef di uno dei posti più cool che ci sono in questo momento a Londra, The Laughing Heart è infatti uno dei locali più seguiti, soprattutto dai colleghi della ristorazione. Tim Butler più che una raising star è una guest star. Dopo anni nei ‘50 best’ col suo ristorante EatMe a Bangkok, si è lanciato su nuovi progetti che lo hanno portato fino a Malta. Una personalità luminosa ed eclettica che lascerà il segno. Jordan Bailey è nato in Cornovaglia, ma dopo essere stato lo chef di cucina del 3 stelle norvegese Maaemo, ha deciso di aprire Aimsir (il meteo) in Irlanda. Una struttura dove il flusso del cambiamento naturale la fa da padrone, una idea fresca e innovativa come i giovani che lo governano.
Al Meni 2019 diventa green
L’edizione 2019 di Al meni si tinge di green anche grazie alla collaborazione del Gruppo Hera, partner della manifestazione che aumenterà i punti di distribuzione di acqua gratuita. La sorgente urbana e le altre strutture posizionate nel circo erogheranno gratuitamente a tutti i partecipanti acqua di rete, la stessa che esce dai rubinetti di casa, semplicemente resa più fresca grazie a un sistema di refrigerazione e distribuita anche frizzante. Scegliere l’acqua di rete, sicura perché controllata da oltre 2.400 analisi al giorno, significa anche scegliere di salvaguardare l’ambiente, evitando l’utilizzo di bottiglie di plastica e limitando la produzione di rifiuti ed inquinamento. Questa scelta ha permesso negli anni di limitare la produzione di rifiuti e imballaggi: una scelta green che il Gruppo Hera percorre già da varie edizioni di Al Mèni e che quest’anno, grazie ad una diffusa sensibilità, intende aumentare con un obiettivo ancor più ambizioso: riuscire ad erogare almeno il doppio dei litri di acqua garantiti nella scorsa edizione, quando con 1000 litri di acqua erogata in 3 giorni da un solo punto di distribuzione si era già evitato l’utilizzo di oltre 2.000 bottigliette di plastica da mezzo litro, corrispondenti ad altrettanti rifiuti che avrebbero sicuramente impattato sull’ambiente e il territorio.