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Redy Montico: quando l’Arte ed il Circo sono questione di DNA!
Già “Special Guest” e vincitore del “Premio Speciale Giulio Montico” nel 2006 e nel 2013, in occasione della 8^ e della 15^ edizione del “Festival Internazionale del Circo – Città di Latina”, Redy Montico torna quest’anno ad onorare la pista del Festival; la sua esibizione con i grandi felini, creata appositamente per la “20th Anniversary Special Edition” del Festival, sarà uno dei più grandi numeri di “gabbia” mai visti in Europa, una pièce elegante e raffinata capace di evocare significati profondi. È con grande orgoglio e con viva gratitudine, dunque, che l’intero staff di Produzione dell’International Circus Festival of Italy ufficializza oggi la partecipazione di REDY MONTICO all’imminente ventesima edizione del Festival nella qualità di SPECIAL GUEST, nel solco di una tradizione che ha visto assegnare tale ruolo solo ai massimi esponenti del Circo a livello mondiale.
Redy Montico è figlio di Gaetano Montico, uno dei più noti ammaestratori del Circo italiano nonché paladino e strenuo difensore della tradizione circense. Redy è altresì il primo nipote di Giulio Montico, già versatile ed eclettico artista del Circo oltre che compianto ideatore del “Festival Internazionale del Circo – Città di Latina” oggi “International Circus Festival of Italy”. Redy dunque rappresenta a pieno titolo un’intera dinastia, quella dei Montico, che, strettamente legata al mondo del Circo da più generazioni, è coinvolta ad ampio raggio nel mondo dello spettacolo dal vivo, non solo a livello artistico, ma anche creativo, imprenditoriale, promozionale e dello sviluppo culturale ed educativo di settore. Come capita in tutte le famiglie circensi propriamente dette, Redy, insieme con i suoi fratelli minori Denny e Bianca, ha avuto fin dalla tenerissima età l’opportunità di respirare l’atmosfera del Circo, di cimentarsi nelle più diverse discipline, di maturare la passione per la pista.
Quella di Redy sembra davvero una vocazione: nonostante suo padre auspicasse per lui una carriera al di fuori della gabbia del Circo, fu proprio Redy, già ventenne, a far accoppiare, di nascosto dal papà, la coppia di tigri che a suo tempo erano nel possesso della famiglia; e grazie all’amore che Redy istintivamente provò per i suoi tre cuccioli di tigre, egli poté iniziare ad approcciare gli animali con un atteggiamento paritario ammaestratore-animale che ben presto avrebbe preso la forma di quella che oggi è nota come “tecnica dell’ammaestramento in dolcezza”.
Da allora la carriera di Redy Montico è stata un “crescendo” inarrestabile: se fino agli anni ’90 egli ha lavorato esclusivamente nel Circo di famiglia, da allora Redy ha iniziato ad esibirsi nei più importanti circhi italiani ed in numerosi Paesi europei presentando attrazioni sempre nuove ed accattivanti che egli stesso crea ed allestisce lavorando quotidianamente nella sua tenuta a Latina. Ne è conseguita una lunga serie di partecipazioni nei più prestigiosi Festival internazionali del Circo che hanno meritato a Redy Montico i più importanti piazzamenti e premi. Redy Montico, inoltre, è stato presentatore televisivo in occasione di trasmissioni dedicate al Circo ed è creatore di attrazioni che vengono poi portate nelle piste dei circhi europei da altri addestratori, in primis dal suo fratello Denny.
Già “Special Guest” e vincitore del “Premio Speciale Giulio Montico” nel 2006 e nel 2013, in occasione della 8^ e della 15^ edizione del “Festival Internazionale del Circo – Città di Latina”, Redy Montico torna quest’anno ad onorare la pista del Festival; la sua esibizione con i grandi felini, creata appositamente per la “20th Anniversary Special Edition” del Festival, sarà uno dei più grandi numeri di “gabbia” mai visti in Europa, una pièce elegante e raffinata capace di evocare significati profondi: la pantera nera è prigioniera all’interno del tempio custodito da un corpo di guardia imponente: tre tigri bianche, due leonesse bianche, con a capo un leone bianco fiero ed austero. L’uomo, non riesce a sostenere il distacco dalla fedele amica pantera che egli ama: il tempio pare inavvicinabile, il corpo di guardia irremovibile; qui la forza non premia. Ecco dunque l’idea: avvicinare con dolcezza i sei felini di guardia, superare le loro iniziali diffidenze, stabilire con loro un rapporto di fiducia e di reciproco rispetto fatto di intese crescenti e di contatti sempre più ravvicinati. Un crescendo di emozioni che coinvolge l’intero corpo di guardia fino a quando persino l’inamovibile leone bianco, rapito dall’amicizia dell’uomo, parte con lui per un viaggio immaginifico a bordo di una biga percorrendo le grandi altezze, segno di slancio e condivisione, fino ad accordargli piena fiducia. Il leone bianco non potrà che accordare al suo nuovo amico umano il più bel premio che egli desiderasse: come nel romanzo dello scrittore tedesco Fred Uhlman “L’amico ritrovato” (1971), anche nella pista del Circo si celebrerà il ritorno al cuore dell’uomo di quanto di più caro egli possedesse: l’amicizia. Qui incarnata dalla splendida pantera finalmente libera ed al sicuro fra le braccia dell’uomo.
Il bianco ed il nero, se inizialmente percepiti come simbolo di tesi ed antìtesi, si incontrano e si mescolano dolcemente fino a divenire un “unicum”, come in un quadro ove i forti contrasti di colore cedono il passo ad ogni loro possibile sfumatura. Ed ancora: l’animale e l’uomo, sebbene ciascuno portatore di una specificità che gli è propria, possono incontrarsi e, nel reciproco rispetto, convivere e sostenersi. Metafora bella che apre il cuore all’incontro ed al vicendevole slancio, al di là delle possibili apparenti distanze.