In Italia lo spettacolo “Corteo” del Cirque du Soleil

Avatar Filippo Allegri

Il Cirque du Soleil sta attraversando il nord Italia con il suo show “Corteo”, uno spettacolo onirico di grande suggestione. Dopo avere toccato Torino, Milano e Bologna si appresta a chiudere la tournée italiana con la tappa di Pesaro.

Lo spettacolo, in cui numerosi sono gli spunti che rimandano all’Italia, ruota attorno all’imponente figura di Mauro, un maturo personaggio, che immagina il suo funerale e vede tutta la gente che vi partecipa. Sarà lui il filo conduttore di tutto lo show, con le sue innumerevoli uscite ed i suoi esilaranti interventi, tutti con uno spiccato accento bolognese. Con un pizzico di sano campanilismo, dobbiamo evidenziare che Mauro è impersonato da un grande artista italiano che è al contempo attore, mimo e clown di straordinaria abilità.

Da qui partono le mirabolanti attrazioni che terranno il pubblico incollato alla poltrona per due ore.

E così sul letto di morte di Mauro iniziano a volteggiare tre lampadari a candele con altrettante acrobate che compiono spericolate evoluzioni su questo attrezzo alquanto inusuale.

Spariti i lampadari, rapidamente richiamati in cielo, i letti sulla pista diventano due. Per la prima volta, forse, la disciplina del letto elastico viene presentata su dei veri letti di ottone. I sei artisti, che si alternano e si scambiano tra loro, presentano una serie di salti mortali e di evoluzioni di grande effetto, con la leggerezza e l’ironia proprie del Cirque du Soleil.

E’ poi la volta della ruota Cyr, una disciplina creata poco più di 15 anni fa da Daniel Cyr e che ha rapidamente guadagnato spazio negli spettacoli di circo contemporaneo. In Corteo viene presentata da 5 artisti che  creano un numero infinito di figure acrobatiche, richiamando l’uomo vitruviano di Leonardo.

Lo spettacolo continua con una novità: il palo aereo. Si tratta di una variante del palo cinese, agganciato ad un cavo con il quale, dopo un inizio tradizionale ad attrezzo fisso, viene sollevato a grande altezza. Le evoluzioni dell’artista, che già sarebbero di grande difficoltà, vengono ulteriormente spettacolarizzate dall’altezza e dall’oscillazione dell’attrezzo.

Anche con il successivo numero si assiste ad una contaminazione: all’ hula hoop viene aggiunto il verticalismo ed il contorsionismo, uscendo totalmente dai classici schemi e lasciando ancora una volta spazio al virtuosismo e all’eleganza della giovane artista, che, fissata per la vita, termina il numero sulle cinghie, trasformando l’ hula hoop in cerchio aereo.

Ogni performance di Corteo viene seguita (e preceduta) da una ripresa comica, un ingresso di Mauro e di altri personaggi, tra cui un buon numero di angeli che calano dal cielo. Una delle riprese di maggiore effetto è senz’altro quella in cui Valentina (uno degli innumerevoli personaggi dello show) compie una vera e propria passeggiata sulle teste (e sulle mani) del pubblico sostenuta da alcuni giganteschi palloni volanti.

La prima parte dello spettacolo si chiude con una straordinaria esibizione di bascula coreana, un particolare attrezzo in cui i due acrobati sono contemporaneamente (ed alternativamente) propulsore e agile. Uno dei due salta sull’attrezzo e con il suo peso fornisce la propulsione al compagno, che viene proiettato in alto per compiere salti mortali; quest’ultimo, al suo arrivo sull’attrezzo, darà la propulsione all’altro.

L’intervallo di venti minuti è necessario per allestire l’attrezzatura per uno dei più spettacolari numeri di russian cradle attualmente al mondo. Questa specialità sopravvive ormai quasi esclusivamente grazie al Cirque du Soleil (è presente anche nello spettacolo Ovo), essendo completamente uscita dal repertorio dei circhi tradizionali. La compagine è formata da 4 porteur, in piedi su due pedane e saldamente agganciati alla vita,  e da 3 agili che vengono letteralmente fatte volare da un porteur verso l’altro che le afferra, ora per i polsi, ora per le caviglie. Voli e salti mortali da brivido.

Scendono in pista tre abilissimi e dinamici giocolieri travestiti da arlecchino,  specialisti in clave e cerchi, che si esibiscono in numeri “a tre” con scambi di grande precisione. La parte dell’esibizione riservata al diablo è un miracolo di precisione e coordinazione.

Grazie ai suoi numerosi spettacoli, il Cirque du Soleil ha la possibilità di riproporre anche quelle discipline che non sono mai state troppo frequenti nemmeno nei circhi tradizionali, come quella della scala libera che qui viene presentata da un artista davvero fenomenale. La sua performance è un connubio di equilibrio, precisione, eleganza oltre che di indubbie capacità attoriali: il numero termina su una scala  libera alta almeno 5 metri con la quale l’artista raggiunge la sua amata per andarsene con lei verso il cielo, dopo avere abbandonato l’attrezzo.

Siamo quasi al termine dello spettacolo, ma c’è ancora il tempo per restare meravigliati da una elegantissima, quanto difficile, performance ai tessuti aerei: anche in questo caso la colonna sonora, una ballata romantica molto suggestiva e particolarmente adatta, cesella un numero da antologia.

E la chiusura dello spettacolo, come vuole la tradizione del Cirque du Soleil, viene riservata ad un numero corale, una troupe di 9 eccezionali volteggiatori alla barra che danno vita a spericolati scambi e passaggi incrociati oltre che a vorticose rotazioni sincronizzate da brivido.

Al termine, accoglienza trionfale per tutti gli straordinari artisti, dei quali davvero non si riuscirebbe a stilare una classifica di bravura, e ovazioni anche per l’orchestra ed i tecnici che vengono giustamente premiati dal pubblico per avere contribuito a confezionare uno spettacolo tanto perfetto.

di Filippo Allegri