Intesi a divertire con clown, giocolieri, acrobati e animali, degli spettacoli circensi vi è traccia già sin dall’antichità. Con la loro simpatia ma soprattutto professionalità portano ovunque il buonumore e la voglia di credere, malgrado i problemi odierni, nelle cose semplici.
Per capire come si svolge la vita in un circo, abbiamo intervistato Luca Gravagna, amministratore e direttore del Circo Orfei, che intratterrà il pubblico di grandi e piccini nei prossimi giorni a Siracusa, rientrato oltre tutto da un tour maltese.
Lui è nato sotto il tendone, per intenderci… il circo è una tradizione di famiglia e pertanto continuerà ad esserlo e parla già di un tramando di generazione rivolgendosi al figlio che ad oggi ha solo due primavere e da tempo ha iniziato a correre dietro gli animali.
La loro famiglia e la loro casa è il circo, visto che il lavoro li porta a spostarsi sempre, ma il nostro Luca ci preme a dire che la sua infanzia è stata indimenticabile. Alla mia domanda su cosa il circo lascia alla gente lui fiero risponde: “felicità, gioia e cultura. Perché il circo non è come dicono tanti, esso racchiude un notevole messaggio culturale”.
Oggi giorno siamo bersagliati sia in tv che su internet da immagini, show e spettacoli, lo spettacolo circense che valore racchiude? “Il circo rimane per antonomasia lo spettacolo degli spettacoli, la forma primaria ed è da questo che con il tempo hanno preso vita le altre forma di spettacolarizzazione. Il circo è nato ancor prima di tutto ciò e pertanto ha il diritto di essere ancora oggi visto, dà certe gioie che penso altri spettacoli non danno. ”
L’elemento portante di un circo sono gli animali, essi che ruolo hanno all’interno della vostra famiglia? “Per noi gli animali sono come dei figli, vengono trattati bene in tutto e per tutto invitiamo anche i nostri visitatori al circo a vedere il loro stato e come li teniamo. Noi ci viviamo con gli animali, loro danno da mangiare a noi e noi viceversa provvediamo alla loro salute e al loro benessere, insomma ci aiutiamo l’uno con l’altro”.
Il vostro circo da quanti elementi è composto? “Noi siamo 100 persone e 120 animali. Abbiamo animali di tutte le specie: elefanti, cavalli, cammelli, l’ippopotamo, i bisonti, il canguro, la puzzola, l’istrice, i dromedari, il leone bianco, la tigre rosa, quest’ultimi sono esemplari unici e rari, siamo i terzi in tutta Europa ad averli. Una delle nostre dromedarie è incinta e pensiamo che a giorni partorisca proprio qui a Siracusa. Qui comunque non sono solo io a pensare che questi animali siano la mia famiglia,ma bensì tutti coloro i quali lavorano qui, loro danno anima e cuore per questa vita! ”.
Il circo Orfei rimarrà a Siracusa dal 18 al 28 gennaio, con due spettacoli giornalieri, il primo alle 17.00 e il secondo alle 21.00, mentre la domenica saranno tre con orari differenti: alle 10.30, 16.30 e 19.30.
I nostri spettacoli sono rivolti ad un pubblico senza età, il nostro obiettivo è quello di far divertire tutti dal più piccolo al meno giovane.
Luca ci vuoi parlare della figura del clown e del ruolo che esso riveste all’interno di un circo? “Il clown innanzitutto deve far ridere, il clown è il biglietto da visita di un circo, deve avere la capacità di coinvolgere grandi e piccini. Noi abbiamo dei bravi clown, ne abbiamo persino uno musicale. Oggi come oggi un clown deve essere spontaneo, senza nulla di preparato, senza maschera, insomma deve avere l’arte dentro”.
E per concludere mi piacerebbe sapere qual è il messaggio che il circo trasmette alla società di oggi“Il circo rimane sempre una fonte di cultura. Visitateli e divertitevi ”.
a cura di Stefania Calanni