Il fuoco creativo del circo Knie

Avatar Armando Talas

Berna, 5 Settembre 2020, clima caldo di fine estate, una scia d’aereo nel cielo.

Sotto quella scia, ancorato alla terra, lo chapiteau che più amo in assoluto, quello del circo Knie, sorto dal nulla come un castello fatato.

Dopo la tournée del centenario, che ha rappresentato probabilmente uno degli spettacoli circensi più belli e toccanti di sempre, non sapevo davvero cosa aspettarmi. La mia incertezza era rafforzata dalla drammatica pandemia che sta funestando questo 2020, ma ho capito immediatamente, già nei primi minuti dello spettacolo, che il fuoco creativo dello Knie non si è mai spento, che brucia intatto con tutta la sua forza, distruggendo ogni ostacolo che tenti di arginarne il suo splendore.

Lo spettacolo vive di accesi contrasti. Il primo è quello tra due elementi: fuoco e acqua.

Solo per fare alcuni esempi, la coreografia fiammante del Circus-Theater Bingo, corredata da sinuosi e diabolici contorsionismi, fa da contrasto ai numeri bagnati di pioggia, come la sensuale e romantica danza acrobatica del “Duo Flame” e lo straordinario numero di cinghie aeree del duo “Flash of Splash”. Quest’ultima coppia l’avevo già vista all’ultima edizione del festival del circo di Montecarlo, dove ha vinto il Clown di bronzo, ma ho preferito l’esibizione allo Knie. Da notare particolarmente il ruolo attivo, mai subordinato, di Amalia Avanesian, che crea con Yevgen Abakumov un numero tecnicamente eccezionale e di estrema sensualità, dove la figura femminile si assume rischi e fatiche straordinari.

L’altra contrapposizione netta è quella tra i numeri mozzafiato e quelli eleganti e ricercati. La parte adrenalinica è una componente fondamentale dello spettacolo, frutto esplosivo della collaborazione con il circo tedesco Flic Flac. Non vorrei rovinarvi la sorpresa; preparatevi a tutto. Non credo nessun altro al mondo abbia mai proposto, solo per dirne una, un globo della morte con così tanti motociclisti dentro. Eccezionali anche i funamboli “The Gerlings”, che nel loro ambito non sono stati da meno.

Se devo citare un numero di segno opposto, elegante, riposante e bello, scelgo quello della giovanissima Chanel Marie Knie e di Ivan Frédéric Knie. Chanel Marie, che essendo nata nel 2011 è ancora piccola, ha condotto magistralmente in pista i suoi pony, creando un contrasto molto riuscito con i destrieri di Ivan. Sono convinto che Fredy Knie junior, loro nonno, possa essere molto orgoglioso.

Non ho citato tutti gli artisti per non dilungarmi troppo, ma ho trovato ogni numero davvero ben fatto, di valore internazionale, senza eccezioni.

Consiglio a tutti gli italiani appassionati di circo, ma anche ai professionisti di settore, di fare un salto in Svizzera. Ne vale la pena. Eccome.

Armando Talas