Salieri Circus Award International: intervista ad Antonio Giarola

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“Nel circo c'è tutto”.

Intervista con Antonio Giarola, regista circense, poeta e direttore del "Salieri Circus Award International" in scena a Legnago a settembre. (di Davide Vedovelli)

Raggiungo Antonio Giarola al telefono in tarda mattinata con l'obiettivo di farmi raccontare il suo nuovo e visionario progetto: il "Salieri Circus Award International".

Ne nasce lunga chiacchierata ed appassionata di quaranta minuti che conservo e conserverò gelosamente sul mio PC. Vi riporto i concetti chiave sperando di aver colto a pieno il senso di ciò che Antonio giarola ha voluto raccontarmi e condividere con me.

Il “Salieri Circus Award International" si propone come un festival dal forte respiro internazionale e andrà in scena a Legnago dal 23 al 27 settembre, città natale di Salieri e dello stesso Giarola. Obiettivo è unire la grande musica classica, la muscia colta per eccellenza con il teatro ed il circo.

Per chi è appassionato di circo, come me, Antonio Giarola è come Maradona per un tifoso di calcio, anzi, un tifoso napoletano. Ho cominciato a lavorare a questa chiacchierata alcune settimane fa leggendo un suo libro che racconta di una straordinaria avventura di cui Giarola fu artefice. Si tratta di Clown's Circus, progetto che quarant'anni fa tracciò quella che sarebbe stata la strada del grandissimo circo europeo ma che in Italia non venne sufficientemente capito e sostenuto, non tanto dal pubblico ma anche da addetti ai lavori ed Ente Nazionale Circhi che, anzi, mise i bastoni tra le ruote. Sono fermamente convinto che se quell'esperienza avesse avuto il successo che meritava, la situazione del circo in Italia oggi sarebbe profondamente diversa e avremmo anche noi circhi del calibro dello Knie, dell'Arlette Gruss o del Roncalli. Avrebbe segnato un percorso che molti avrebbero seguito e che oggi si è rivelato vincente. L'abbandono degli animali feroci in favore di uno spettacolo narrativo e poetico, dove ogni dettaglio è curato nei minimi particolari è ciò che ha portato le Cirque du Soleil a quel successo planetario di cui oggi godono.

“Fino a quel momento le luci al circo erano faretti che si accendevano e spegnevano da soli – racconta Antonio Giarola – in Clown's Circus tutto era pensato e calcolato per creare un'atmosfera poetica ed onirica, quasi felliniana”.

Potete leggere l'attenta recensione del libro “Clown's Circus”che l'amico e collega Armando Talas ha scritto in merito a quest'esperienza e che ha pubblicato su queste pagine alcune settimane fa.

Partiamo proprio da qui, da Clown's Circus di quarant'anni fa. Non vedevo l'ora di farmi raccontare da chi questo progetto l'ha ideato come sono andate le cose e non faccio mistero della mia emozione ed ammirazione che ho verso di lui. Mentre comincia a raccontare capisco che parliamo la stessa lingua, che amiamo visceralmente questo magico mondo e quell'incredibile anello chiamato pista.

La vera innovazione di Clown's Circus fu quella di introdurre il circo di regia, di far diventare delle performance fisiche un qualcosa in grado di regalare emozione.

“Nel circo c'è tutto, la poesia, la musica, il gesto tecnico, la sceneggiatura. Io nasco poeta e pubblico il mio primo libro a 16 anni – mi racconta – nei miei progetti tutti questi sono elementi imprescindibili. Il gesto tecnico fine a stesso, magari anche di altissimo livello come può' essere un quadruplo salto mortale, non è sufficiente, altrimenti è sport. Nel circo ci deve essere l'emozione, il coinvolgimento a 360° dello spettatore”. Nessuno è profeta in patria si dice e Giarola, conclusa prematuramente l'esperienza di Clown's Circus, comincia a curare rassegne e regie di spettacoli di circo e di teatro in tutto il mondo, portandolo in Russia, dove a dicembre ha presentato un suo spettacolo al Nikulin di Mosca pensato anche per i bambini.

Tocca un argomento a me molto caro, ossia il declino del circo classico italiano dove spacciano spettacoli a volte imbarazzanti come “roba per Bambini”e Giarola mi dice “..fare spettacoli dedicati ai bambini non significa fare spettacoli brutti. In Italia molti pensano che ai bambini si possa propinare qualsiasi cosa, che tanto non capiscono. Io invece voglio proporre ai bambini, quando mi viene chiesto di farlo, spettacoli di altissimo livello artistico e culturale”.

Gli chiedo di raccontarmi del nuovo progetto che prenderà il via a Legnago a settembre, il Salieri Circus Award International" appunto.

Mi dice che la sua idea in Università era quella di fare una tesi di laurea su Salieri ma il suo Relatore gli disse “Giarola, ma dato che tutte le volte che ci vediamo mi parli di circo.. falla sul circo la tesi, no?” e così fu. Il Festival a cui sta lavorando unisce questi due aspetti, facendo sintesi delle molte anime di Giarola, poeta, uomo di circo e di teatro, regista visionario e sognatore.

“Io ho curato diversi Festival, da quello di Verona al Festival di Latina che ora gode di una propria autonomia. Esistono Festival competitivi e altri non competitivi. Avevo voglia una nuova sfida – e chi l'avrebbe mai detto, penso ridacchiando tra me e me – e questa era l'occasione giusta. Unire circo a musica classica mettendo a confronto linguaggi apparentemente lontani. Ora stiamo selezionando gli artisti e molti di essi stanno adattando e modificando il loro numero in occasione del Festival e avremo così moltissime performance di fatto inedite. Io sono di Legnago, così come Salieri, sono appassionato sia di circo che di musica, proverò ad unire tutto questo su questo palco. Poi toccherà a tre differenti giurie – una composta da tecnici e registi circensi di valore internazionale, una composta da esponenti delle varie testate giornalistiche e media che si occupano di circo e spettacolo ed una terza giuria composta da musicologi, valutare gli artisti de decidere quali andranno a comporre lo spettacolo finale.”

“Il mio lavoro – continua Giarola – a volte è quello di provare a trasformare bravi artigiani in artisti. Mi capita spesso di trovare circensi con una grande preparazione tecnica e provo ad inserire questa in un conteso poetico, più completo e in grado di far emozionare lo spettatore”.

In quasi un'ora di telefonata mi colpisce la passione, la preparazione, la cultura e la dedizione che Antonio Giarola mette nelle proprie creature. Un pensiero lucido e visionario al tempo stesso di chi non ha mai avuto paure delle grandi sfide, di chi ha messo anima e corpo in ogni progetto che ha realizzato. Sono pronto a scommetterci che anche questa volta saprà sorprenderci ed emozionarci usando gli strumenti che solo la grande arte ha a disposizione.

Appuntamento quindi a Legnago (Verona), dal 23 al 27 settembre 2021, presso il Teatro Salieri, per un appuntamento davvero imperdibile. Nelle prossime settimane verranno comunicati gli artisti partecipanti e i nomi dei giurati.

Come CircusNews.it seguiremo da vicino e molto attentamente questo Festival felici di avere, finalmente, anche in Italia un grande Festival dal respiro Internazionale.

Davide Vedovelli