La Ottavio Belli Magic Productions al Clown&Clown Festival

Avatar Simone Cimino

Da quindici anni, nella prima settimana di Ottobre a Monte San Giusto – la Città del Sorriso – si tiene il Clown&Clown Festival, evento internazionale di clownerie e clown-terapia ideato dalla Mabò Band nel 2005.

Il Clown&Clown Festival è un evento originale, innovativo e singolare che, attraverso la figura del clown, vuole valorizzare l’arte circense contemporanea in tutte le sue possibili sfaccettature e avanguardie.

Quest'anno anche la Ottavio Belli – Magic Production farà la sua parte all'interno della manifestazione. 
In occasione dell'evento di chiusura, domenica 3 ottobre alle 18:00 in Piazza Aldo Moro, intitolato "CI VORREBBE UNA MAGIA!", presenterà sul palcoscenico lo spericolato illusionista Igna Fire, sapientemente interpretato da Gabriele Depietri.

Ecco cosa ci ha raccontato…

 

PERCHÉ HAI SCELTO IL MONDO DEL CIRCO…? 
Per rispondere a questa domanda dovrei tornare ad un incontro che ha cambiato radicalmente la mia carriera professionale e artistica…! 
Sto parlando dell’estate 2015, “solo” 6 anni fa, fino ad allora, la magia, per me si alternava agli studi universitari, anche se il mio desiderio, il mio obiettivo, era quello di dedicarmi solo allo spettacolo…! 

Durante il campionato mondiale di magia, a Rimini, conobbi Ottavio Belli, in realtà sapevo benissimo chi fosse, lo avevo visto esibirsi proprio al Circo e per me, che volevo fare l’illusionista, era ovviamente un grande esempio…! 
Nacque molto presto una forte intesa, i suoi racconti sul mondo del circo, sulla storia della magia al circo, mi entravano nella testa affascinandomi sempre di più..! 
L’idea di esibirsi tutti i giorni, l’idea di mettersi in gioco sempre, l’idea di crescere artisticamente facendo centinaia di spettacoli era una cosa che mi faceva venire la pelle d’oca..! 
Mi propose di lavorare con lui, ci mettemmo subito a studiare una miriade di aspetti tecnici ed artistici che non avevo mai preso in considerazione e da lì a poco arrivò il primo contratto.
Un anno in Tunisia, con il Circo Martini.
Fu un esperienza unica.
Ci vorrebbero 100 pagine per raccontare gli aneddoti di un “gaggio” alle prime armi catapultato nel mondo dei "dritti".
Ho avuto quella tanto desiderata possibilità di mettermi gioco, di sperimentare come si vive all’interno del circo, di appassionarmi ancora di più. 

Appena tornato dalla Tunisia, il progetto con Ottavio è andato avanti, portandomi prima al Circo Lidia Togni, per la stagione del Natale in Sicilia (un’altra esperienza che ha rafforzato la scintilla che ormai si era accesa).
Poi, successivamente nell’ottobre del 2018 debuttai con il Paranormal Circus, dove ho sperimentato anche un concetto ed un idea di circo diversi dal solito. 
Un concetto nuovo, divertente e parecchio stimolante.
Infine, a settembre del 2019 è stata la volta del Circo Arlette Gruss, in Francia! L’immensità e l’organizzazione di questo colosso del Circo Europeo, mi ha lasciato ancora una volta senza parole. 
Quindi perché ho scelto il circo? 
Per caso! 
Perché lo sceglierei altre mille volte? 
Perché è un mondo unico costituito da gente che vive e che dedica la propria vita allo spettacolo, dove apprendere, imparare, sperimentare e crescere a livello personale, professionale e artistico. 

 

PERCHÉ HAI VOLUTO INTERPRETARE UN PERSONAGGIO SPERICOLATO COME IGNA FIRE? 

Beh, le cose estreme mi hanno sempre affascinato un sacco ma allo stesso tempo spaventato tantissimo! 
Igna Fire è come se fosse il mio sfogo, il mio modo per affrontare le mie paure e per metterle alla prova. 
Ad esempio, sono claustrofobico, ma quando penso ad un numero con la camicia di forza, l’idea di sfidare questa paura, mi regala delle forti scariche di adrenalina che alimentano la mia vita e il mio personale concetto di spettacolo.

 

É MAI SUCCESSO CHE QUALCOSA ANDASSE STORTO DURANTE UNA TUA ESIBIZIONE?

Quando si parla di spettacoli dal vivo, possono avvenire sempre alcuni inconvenienti, al circo si fanno 2, a volte anche 3 spettacoli al giorno, e raggruppati in una stagione intera sono centinaia di rappresentazioni, è ovvio che qualcosa può andare storto. Ciò nonostante lo spettacolo deve continuare.
Una delle cose che più ti insegna il Circo è proprio questa, cercare di risolvere gli eventuali problemi salvaguardando sempre lo show.
In alcuni dei miei numeri però, metto a repentaglio seriamente la mia vita, e qui, l’errore può essere fatale.
Ad esempio, nel 2018 durante le primissime prove del numero che presenterò proprio al prossimo Festival  Clown&Clown il 3 ottobre, per un “piccolo” problema ho rischiato di rimanere schiacciato totalmente all’interno di una ganascia di acciaio precipitando da 5 metri di altezza.
Le cicatrici che mi sono rimaste sul volto, mi ricordano ogni volta quanto non si scherzi con tutto ciò.