E’ così accaduto che a Grosseto gli animalisti che da tempo fanno pressioni sul Comune, e ai quali il presidente Enc Antonio Buccioni ha risposto con un comunicato ufficiale al quotidiano Il Tirreno, si siano dovuti piazzare per la loro protesta non davanti all’ingresso ma a molta distanza: “Nella giornata di sabato a quasi un chilometro e domenica a circa 300 metri, anche perché sono apparse delle scritte di minaccia sui contenitori dei rifiuti e su una cabina dell’energia elettrica. La novità non è ovviamente passata inosservata, e la stampa di Grosseto l’ha subito registrata come una svolta che segnala un cambio di rotta”, sottolinea Flavio Togni. “Ci è stato detto che si tratta di una misura di sicurezza anche per noi – spiega Paolo Rossi, fondatore dell’associazione animalista d’Idee al Corriere di Maremma – in quanto si dovrà svolgere contemporaneamente una manifestazione a favore del circo. Qualcosa di mai sentito in Italia”.
“I comitati di resistenza democratica hanno già dimostrato la loro efficacia e sono la risposta dei circhi ai continui soprusi che subiamo da decenni e che meno di due mesi fami avevano fatto scrivere al Questore di Roma“, commenta il presidente Enc, Antonio Buccioni. “Alle calunnie e alle violenze, verbali e a volte anche fisiche, perpetrate da gruppetti di esagitati, i circhi non rispondono con le stesse armi, ma con una informazione che riguarda i circhi ed anche gli animalisti, sui quali bisogna alzare il velo e spiegare chi sono, cosa fanno e come si mantengono. Se vogliono la guerra l’avranno, ma senza scendere ai loro livelli”.
L’Ente Nazionale Circhi sostiene i comitati di resistenza democratica ed anzi invita i circhi a farsi promotori di iniziative come quella di Grosseto, ed ha patrocinato il volantino che è stato stampato in grossi quantitativi per essere distribuito al pubblico che si reca al circo, alle autorità locali, alla stampa e a tutti gli interlocutori coi quali i circhi vengono in contatto.
A Genova Livio Togni ha anche affisso dei manifesti all’esterno del circo, con messaggi molto chiari verso gli animalisti: “Credo che colpiscano nel segno, se è vero che gli animalisti si sono rivolti alle forze dell’ordine per chiedere che ce li facciano togliere. Ovviamente li lasceremo al loro posto e continueremo a rispondere colpo su colpo”.
C’è invece chi ha scelto la strada del confronto serrato con gli animalisti: “Parto sempre dal presupposto che in mezzo al gruppo, fra i prevenuti per partito preso che lanciano slogan contro di noi, ci siano persone che abbiano voglia di ragionare e di toccare con mano i fatti, anziché fermarsi ai pregiudizi, e questo è accaduto anche ad Avola, nostra tappa di questi giorni”, racconta a Circo.it Mirella Valerio, in questo momento al circo La Veglia Martini – La Veglia. Forte di un “attestato” ricevuto dall’università di Sassari che certifica lo stato di benessere dei propri animali, le donne di casa Valeriu (Mirella, Valeria e Desiré) non si fermano davanti a nulla: “Noi gli animalisti li portiamo a vedere come vivono i nostri animali, che rapporto hanno con noi, e a quel punto molti capiscono e cambiano idea, spesso diventano nostri amici e vengono a vedere lo spettacolo”.
C’è un ultimo elemento, non secondario, legato alle conseguenze sulla collettività del fanatismo animalista: “Che costi sociali hanno le loro continue manifestazioni che richiedono l’intervento costante delle forze dell’ordine? Mi risulta che a Grosseto siano dovuti intervenire circa 25 agenti in tenuta “antisommossa”, fra polizia di stato e carabinieri, 5 camionette e un’auto arrivate da Firenze. Solo sabato e domenica sono costati parecchio gli animalisti ai contribuenti italiani”, commenta Antonio Buccioni.