“I comuni non possono vietare l’arrivo del circo”

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La Spezia – Ogni qual volta una compagnia circense arriva in città non si può dire passi inosservata. Anche nel caso del circo Darix Togni, la cui calata alla Spezia è imminente, si è sollevato il consueto vespaio di associazioni e singoli cittadini contrari alla manifestazione, per motivi di igiene e di salute degli animali. Proteste sono evidentemente arrivate alle orecchie del sindaco Massimo Federici che ha deciso di fare chiarezza, dal punto di vista, amministrativo: “In merito alla discussione che si è creata sull’insediamento del Circo Togni in città ho notato alcune imprecisioni – dice il primo cittadino dalla sua pagina Facebook. L’anno scorso, come avevamo promesso, abbiamo scritto a tutti i circhi per comunicare loro che non avremmo più concesso l’area antistante il Megacine e il Palasport, perché interessata da un parcheggio d’interscambio per e dal centro storico”.

“Cosa che pochi sanno – continua Federici -, è che una legge dello Stato obbliga le Pubbliche Amministrazioni ad accogliere gli spettacoli itineranti nelle proprie città, dovendo trovare loro un luogo ove insediarsi per alcuni giorni e poter fare “spettacolo”. Nel caso del Circo Togni, i responsabili della struttura itinerante hanno contattato privatamente la proprietà di un’area privata, dove allestiranno il proprio tendone. La struttura necessita ancora del vaglio e del permesso della Commissione di Vigilanza e di Spettacolo a cura del Comune, in cui si verificheranno se tutte le norme di sicurezza e di spettacolo saranno rispettate. Inoltre, il Comune e la Polizia Municipale faranno tutte le rilevazioni del caso al fine di garantire che vengano rispettate tutte le normative a tutela degli animali”.

Federici cita un precedente: “Qualche anno fa, il Comune di Parma e successivamente altri Comuni hanno provato a vietare gli spettacoli itineranti che coinvolgessero animali, incorrendo nella seguente sentenza: “Sentenza TAR EMILIA ROMAGNA, Parma, Sez. I – 11 maggio 2010, n. 157: Nell’esercizio delle loro funzioni di polizia veterinaria e delle competenze riconosciute da altre fonti normative, i comuni possono sì dettare norme volte ad assicurare adeguate condizioni di igiene e anche di tutela degli animali da maltrattamenti, ma non hanno al contempo titolo ad introdurre divieti generalizzati di spettacoli che sull’uso degli animali si fondino, perché ciò implicherebbe un insanabile contrasto con la legge n. 337 del 1968, che attraverso l’attività circense ammette proprio l’impiego di animali a fini di spettacolo”. Insomma, così è se vi pare.